Recensione: Sacro Ordine

Di Fabio Vellata - 29 Novembre 2007 - 0:00
Sacro Ordine
Band: Sacro Ordine
Etichetta:
Genere:
Anno: 2007
Nazione:
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72

Devoti al verbo metallico più tradizionale ed incorruttibile, i Sacro Ordine nascono nel 2001 in provincia di Gorizia (insospettabile fucina di buoni talenti con ottime potenzialità), dichiarando sin dalle origini, influenze accostabili alla classica New Wave Of British Heavy Metal (Iron Maiden e Judas Priest su tutti), senza trascurare evidenti richiami ai dettami da sempre cari all’heavy di matrice americana che ha in Manowar e Metal Church i padrini incontrastati del settore.

Caratterizzati da un suono scarno ed essenziale, alquanto azzeccato e funzionale alla proposta, i quattro friulani offrono, con l’omonimo demo CD qui recensito, un saggio di significativa bravura che, qualora annaffiata da dosi di personalità aggiuntiva, non dovrebbe tardare a suscitare consensi ed applausi all’interno della comunità metallica più intransigente e “radicale”.
Vivido e palpabile, infatti, l’intero immaginario su cui posa l’universo heavy emerge irrefrenabile dai sette brani presenti in scaletta, rivelando tematiche epico-guerresche che hanno in ideali come onore, lealtà e desideri di rivalsa, alcuni dei propri apici espressivi.

Accettabile e di buon livello la preparazione a livello strumentale, qualche sottile perplessità potrebbe sorgere nei confronti del cantato di Paolo Fumis, invero particolare sebbene non del tutto insolito in contesti di tale natura.
La somiglianza con Andreas Babuschkin dei tedeschi Paragon e, in alcuni frangenti, con Gerrit Mutz dei conterranei Sacred Steel, reca i medesimi pregi e difetti di uno stile simile: poco piacevole e sgraziato per alcuni, insostituibile e gagliardamente guerresco per altri.
Impossibile poi, non notare un malcelato omaggio al singer dei Manowar, Eric Adams, emulato senza alcuna remora nella parte finale del CD, con tanto di urla bellicose a suggellare gli ultimi echi della traccia conclusiva.

Inutile dilungarsi eccessivamente su episodi dai titoli decisamente rappresentativi ed emblematici come ‘Prey Of Pride’, ‘The Horn Of Revenge’, ‘Wulfhowl’ e ‘The Thunder Of Cheronea’, i fans di un genere orgogliosamente ancorato alle tradizioni come l’heavy classico avranno già perfettamente inteso la validità della proposta, e non avranno tardato ad appuntare il nome dei Sacro Ordine tra le bands a cui garantire un’approfondita ed attenta possibilità d’ascolto.

Per contatti : Sito Myspace

Indirizzo e-mail: sacro_ordine@tin.it

Tracklist

01. Prey Of Pride
02. Riders
03. Stone River
04. The Horn Of Revenge
05. Storm
06. Wulfhowl
07. The Thunder Of Cheronea

Line Up:

Paolo Fumis – Voce
Carlo Venuti – Chitarra / Back. Vocals
Paolo Sartori – Basso
Andrea Cum – Batteria

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