Recensione: Safe Haven

Di Francesco Prussi - 6 Dicembre 2004 - 0:00
Safe Haven
Band: Safe Haven
Etichetta:
Genere:
Anno: 2004
Nazione:
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60

Nuovo progetto per l’ex cantante di Malmsteen ed Obsession, Michaael Vescera, denominato Safe Haven, che allontana il nostro dalle sonorità heavy che ci aveva sino ad ora abituato, anche se con Windows uscito nel 1999, del suo gruppo MPV (Micheal Vescera Project), in alcuni episodi c’era già stato un avvicinamento a sonorità più hard-rock.

Sotto lo stesso monicker ricordo il buon The Altar del 2003 più heavy, mentre nel 2002 Vescera fece capo ad un altro progetto chiamato Palace Of black dalle sonorità più oscure e Sabbathiane, senza dimenticare la collaborazione con i Reign Of Terror del guitar-hero Americano Joe Stump, che ha prodotto due ottimi dischi: Sacred Ground del 2001 e Conquer & Divide del 2002. Una certa varietà stilistica caratterizza il background musicale del nostro, proprio per questo motivo rispetto ed ammiro, il personaggio in questione reputandolo un buon heavy-metal screamer ed anche qualcosa in più, che però a livello solistico non è ancora riuscito a proporre il disco della definitiva affermazione.

Tornando al cd in questione, le coordinate sonore su cui si basa la proposta dei Safe Haven è un hard-rock melodico, che richiama in più di un’occasione i mitici Journey, dovuto anche alla voce di Vescera che al posto di intonare metalliche melodie, si avvicina a tonalità più melodiche e raffinate care a Steve Perry, senza eguagliare il mitico cantante. Il disco pur non essendo avaro di buone idee non riesce ad andare oltre una sufficienza, poiché sia per la produzione, non eccelsa ed un songwriting insufficiente, poco sfruttato, toglie a qualche brano l’input necessario per decollare.
Buono l’up tempo di Do You Remember Me, posto in apertura, un brano melodico esaltato da una buona prova di Vescera molto pulita e trascinante. Della stessa fattura è il secondo pezzo in scaletta In Your Heart, mentre la seguente It Could Happen to You è una stupenda ballad molto ispirata, dove riemerge pericolosamente l’ombra dei Journey. Segue ancora una ballad Sorry Baby, che si muove sulle stesse coordinate della precedente ma alle mie orecchie suona molto più melensa e scontata. In ogni modo, la prova vocale di Vescera è decisamente ottima. Si torna a rockare con Nothin’ Like This Feeling, un ottimo pezzo ritmato e abbastanza trascinante. Abbassa di nuovo i ritmi, l’ennesima ballad Fly Me Away abbastanza noiosetta e che non riesce proprio a prendermi. Di tutt’altra fattura è Have Faith, Believe un buon pezzo A.O.R, sostenuto e sorretto da un bel ritornello con un ottimo solo di chitarra. Scorre via senza entusiasmarmi particolarmente la seguente Now That Your Gone, mentre di buona fattura si rivela la successiva You’re Movin’ On. Si giunge in prossimità del finale con la rocciosa ed insulsa Need A Change che non riesce proprio a decollare. Giungiamo al brano finale affidato ad un pregevole e delicato strumentale, I Forget the Words, dove il chitarrista si lascia andare ad ispirati e melodici fraseggi.

Buon disco, che forse una produzione migliore ed una maggiore dimestichezza nel genere, abbinate a qualche aggiustamento in fase di songwriting avrebbero reso questo lavoro più interessante, perché il talento e le buone idee di certo non mancano.

Tracklist:

  1. Do You Remember Me
  2. In Your Heart
  3. It Could Happen to You
  4. Sorry Baby
  5. Nothin’ Like This Feeling
  6. Fly Me Away
  7. Have Faith, Believe
  8. Now that Your Gone
  9. You’re Movin’ On
  10. Need a Change
  11. I Forget the Words

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