Recensione: Salvation Of Innocents

Di Daniele D'Adamo - 6 Marzo 2014 - 16:42
Salvation Of Innocents
Band: Earth Crisis
Etichetta:
Genere: Metalcore 
Anno: 2014
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
50

 

Considerati fra i primi esponenti che presero sul serio il ‘crossover’, cioè la commistione fra hardcore e metal (da “Crossover” dei Dirty Rotten Imbeciles (D.R.I.) del 1987) la quale diede poi spunto al metalcore e nu-metal, gli Earth Crisis giungono al nono full-length, “Salvation Of Innocents”, ennesimo frutto di una carriera cominciata nel 1991.

“Salvation Of Innocents” che rappresenta, inoltre, il loro debutto con una major specializzata come la Candlelight Records; fatto, questo, che dona all’intero lavoro un’aurea di professionalità assoluta. Rinvenibile immediatamente in un sound spettacolare, prodotto nel miglior modo oggi possibile quando le sue caratteristiche da tenere in massima considerazione sono, in primis, potenza e pulizia. Sound che rende concreta la grande energia potenziale cui dispone la band, ineccepibile nel liberare dosi di cattiveria e bellicosità (sonore) eguagliabili a fatica anche dalle più giovani leve del settore.  

In riferimento ai moderni ensemble di metalcore non-melodico, tuttavia, il combo statunitense non sembra affatto essere al passo coi tempi. Questo fatto si percepisce al volo con l’opener “De-Desensitize” che, senza tanti giri di… basso, potrebbe far parte di un qualsiasi lavoro degli Slayer post-“Reign In Blood”. Il modo di cantare di Karl Buechner è, perlomeno nelle strofe, mutuato da quello di Tom Araya. Certo, quest’ultimo ha sempre preso l’hardcore come fonte d’ispirazione primaria per buttare nella musica le parole dei testi, ma a ben vedere nel 2014 cominciano a essere quasi trenta, gli anni di distanza da quando s’iniziò a ‘metallizzare’ l’hardcore stesso. E, come se già questo non bastasse, a cantare “No Reason” potrebbe esserci Chuck Billy dei Testament, ritornello escluso. Anche il resto della formazione, in più, non pare essere stata baciata dalla stella dell’originalità, adeguandosi alla bisogna con una prestazione pressoché perfetta ma totalmente scolastica. Una mancanza di personalità preoccupante, insomma, che mina alla base lo stile di un ensemble che si confonde con tantissimi altri; facendo sì che, in toto, “Salvation Of Innocents” possa essere facilmente fagocitato dalla marea di proposte provenienti dal versante thrash e death, sottogeneri compresi.

A calcare la mano sui difetti ci sono pure le canzoni, scevre da segni particolari. C’è il tentativo di differenziarle un po’, questo è vero, tuttavia la direzione intrapresa non è delle migliori giacché il risultato porta a dare l’idea di avere quasi a che fare con una compilation, talmente è sottile il filo conduttore di uno stile unitario che non c’è. Del resto, “Salvation Of Innocents” non eccelle neppure negli altri campi, volendo tentare un confronto tipo ‘guinness dei primati’: c’è già chi va più veloce, chi è più pesante, chi è più rabbioso, chi è più aggressivo, chi è più anticonformista, ecc. Con un’endemica mancanza di melodia che rende oltremodo ostica la digestione di dodici brani privi di particolari qualità compositive, se non la già menzionata bravura scolastica, destinati inevitabilmente e definitivamente ad annoiare. E in fretta.

Un gruppo dalla lunga esperienza, anche discografica, come gli Earth Crisis non dovrebbe soffrire di simili peccati capitali, poiché alla fine vien da sé chiedersi perché loro sì, e tante altre valide realtà cadute nel dimenticatoio no. Una risposta generale è difficile, una relativa è possibile: tenersi lontani da “Salvation Of Innocents”.            

Daniele “dani66” D’Adamo
 

Discutine sul Forum nel topic relativo!

Facebook

Ultimi album di Earth Crisis