Recensione: Sentence Delivered

Di Stefano Risso - 6 Giugno 2006 - 0:00
Sentence Delivered
Band: Exhuman
Etichetta:
Genere:
Anno: 2005
Nazione:
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70

Davvero molto interessante questo Sentece Delivered, primo
full-length dei messinesi Exhuman, che, dopo anni di “gavetta”
nell’underground, danno alla luce un prodotto che potrebbe consentirgli maggiore
visibilità e compiere il fatidico passo verso un agognato contratto
discografico.

Interessante perchè i nostri propongono un death metal con una notevole
componente tecnica, riccamente frammentato in strutture multiformi e mai
scontate, donando al disco un’atmosfera cupa ed opprimente. Canzoni che si
attestano prevalentemente su ritmi fangosi e contorti, in cui gli Exhumed
non mancano di piazzare qua e là qualche fugace accelerazione, conducendo sempre
il tutto con una buonissima padronanza strumentale; la coppia di chitarre
Phobos
e Mordor (sostituito ora da Painkiller) dà vita a
frangenti esaltanti, grazie al generoso spazio che viene dato alle parti
strumentali, molto buono anche il pulsare del basso di The Holy
(impegnato anche dietro il microfono), che come da tradizione techno-death non
si limita solo ad accompagnare le due asce, ma si impegna anche a ricamare delle bellissime linee
melodiche. Lo stesso si può dire per Grendel alla batteria, preciso e
sufficientemente variegato, ma forse il fondamentale che nel complesso spicca di
meno. Unico neo lo riservo per la voce, un growl secco e tagliente che a mio
avviso è poco incisivo in alcuni spezzoni del lavoro.

La sottile linea di confine che separa la ricerca della soluzione tecnica ad
ogni costo e l’esplosività dei brani è stata solcata però da pochissimi maestri
del genere (mi vengono in mente dischi come
Individual
Thought Patterns
o
Human

ad esempio) e gli Exhuman da questo punto di vista ne devono ancora
compiere di strada. Dico questo perchè l’ascolto dei brani presenti in scaletta
risulta abbastanza ostico, il ché se da un lato dona una certa longevità a
Sentence Delivered
per poterlo apprezzare fino in fondo, dall’altro
potrebbe scoraggiare qualche ascoltatore meno paziente. Non ci sono canzoni in
particolare che mi sento di annoverare, è un po’ tutto il lavoro che fatica
leggermente a decollare, frenato paradossalmente dalla sua principale qualità e
caratteristica, ovverosia la complessa struttura dei brani e delle linee
chitarristiche presenti. Fortunatamente questa è solo una sfumatura di un sound
molto ricco, che non mancherà di certo di stupire piacevolmente più di un
ascoltatore.

Un lavoro che si attesta comunque su livelli decisamente buoni, che mette in
luce una formazione con delle ottime capacità che devono solo essere
perfezionate a dovere. La stoffa c’è tutta, le idee pure, sperando che con la
prossima uscita riescano a focalizzare meglio l’obiettivo. Bravi!

Stefano Risso

Tracklist:

  1. Changing Worlds (The Human Plague)
  2. Shattering Monologue (mp3)
  3. Cures And Lies
  4. Poisonsense
  5. Decadence Aeon (mp3)
  6. Forced Communication
  7. Before The Universe
  8. The Words Seller
  9. Sentence Delivered

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