Recensione: Show the Real Face

Di Nicola Furlan - 24 Agosto 2009 - 0:00
Show the Real Face
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Genere:
Anno: 2009
Nazione:
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67

Attivi dal lontano 1997 sotto il moniker Jailbreak prima ed Hot Custom Man poi e già autori di quattro demo, i Jonna and The Loud Shooters (nome definitivo adottato di recente) danno finalmente alla luce il tanto agognato full-length, “Show the Real Face” nel corso di questo 2009, coronamento di un percorso che in undici anni di carriera si è rivelato tutt’altro che facile.

Un cammino iniziato con molte speranze e buoni presupposti – dettati dal contratto discografico con Powerzone Records – andati in fumo, a causa del fallimento della label. Un progetto rimasto in stand-by per oltre un biennio, periodo di continue defezioni in line-up. E da ultimo, l’ipotesi di scioglimento.
A spazzare le nubi di un futuro incerto, emerge invece la determinazione del chitarrista e cantante Jonna che, maniche arrotolate, decide di produrre in proprio i brani fin qui ideati e parzialmente già pronti.
Ed eccoli di nuovo in pista, i Jonna and The Loud Shooters, più agguerriti che mai.
Tanta deve esser stata la voglia di fare bene se il risultato è quanto contenuto in “Show the Real Face”, un disco di hard rock sgarbato e indomabile, eretto su strutture ritmiche e compositive arcigne e cariche di groove. Un rock che si alimenta anche da una sottile vena heavy britannica tanto cara ai Motorhead e ai primi seminali battiti della NWOBHM.

È proprio la title track a sintetizzare la vera anima del combo romano, la cui personalità è caratterizzata da linee vocali graffianti, da chitarre taglienti, da ritmiche cadenzate e granitiche (a volte anche troppo mid-tempo) e, perchè no, anche da un retrogusto melodico necessario ad addolcire un piatto altrimenti troppo acido per poter esser digerito con facilità.
Ed ecco quindi che, brani come l’ottima “Welcome on Stage”, la ruffiana ”Burnin’ Fire… Tonight” o l’aggressiva ”War Machine”, sebbene arroganti pugni in faccia, si presentano con l’eleganza di un cavallo di battaglia in grado di soddisfare i “facinorosi” cresciuti a pane e rock alla Zakk Wylde, così come tutti coloro che, anni addietro, si rallegravano sui classici ritornelli hard old-style.
Il tutto è poi insaporito con le alte gradazioni rock fornite da ospiti quali Mimmo God, Rob ‘n’ Roll e Matt Svarione dei The Guestz, “Angus” Bidoli dei Fingernails e Luca Celletti, già al lavoro con LaceBlack ed Eurosmith.
Sopra le righe le sezioni soliste, che riescono ad innalzare la qualità complessiva del lavoro, deficitario solo per la mancanza di quell’inclinazione catchy necessaria a rendere seducente un disco hard rock “con le palle”.
Sufficiente la produzione: se maggiormente curata sugli alti e più attenta in fase di missaggio, avrebbe innalzato di non poco la valutazione di questo “Show the Real Face”.

Un album in definitiva, che può considerarsi un ottimo punto di partenza per quella carriera tanto sospirata che al momento, tra insidiose difficoltà e sfortune, è stata solamente intravista all’orizzonte.

A dirvela tutta, ho la mezza certezza che con il prossimo cd ne sentiremo davvero delle belle.

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Tracklist:

01. Show the Real Face
02. Welcome on Stage
03. Hurly Burly Man
04. Ridin’ on The Road
05. Burnin’ Fire… Tonight
06. Vision Shadows
07. Ten Years in Jail
08. Feelin’ Beatin’
09. War Machine
10. Sounds of War

Bonus Track:

11. Piracy
12..Wasted Future

Line Up:

Jonna – Chitarra e Voce
Andrea Carletti – Voce e Chitarra
Maurizio Mancini – Basso
Fabio Pollastri – Batteria

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