Recensione: Sottoterra

Di Daniele D'Adamo - 31 Ottobre 2010 - 0:00
Sottoterra
Band: Crimes
Etichetta:
Genere:
Anno: 2009
Nazione:
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74

Da sempre, o perlomeno da quando l’Heavy Metal ha prodotto bands anche in terra italica (albori degli anni ottanta …), la questione «metal in italiano sì/metal in italiano no» ha rappresentato uno dei più gettonati argomenti di discussione fra gli appassionati/musicisti/addetti ai lavori/ecc. di, ormai, tre generazioni.

Incuranti di tutto ciò i romagnoli Crimes da ben quindici anni proseguono imperterriti sulla loro strada, lastricata di un sano e vigoroso thrash metal cantato rigorosamente nella lingua natia di Dante Alighieri. E, “Sottoterra”, rappresenta il loro vero debut-album poiché si tratta, in sostanza, della ri-registrazione di “Controkorrente”, full-length autoprodotto nel 2006.

Pur non possedendo caratteristiche innovative particolari, il sound del quartetto di Vignola non è così comune; giacché coloro i quali si cimentano con un genere musicalmente «tirato» affrontandolo con una spiccata vena melodica, nel Belpaese, non sono poi così in tanti (non considerando il trito/ritrito swedish death metal, ovviamente). Forse più di thrash si dovrebbe parlare di «groove metal», intendendo per esso una tipologia più vicina ai Pantera, per esempio, che ai Testament. Ciò, in effetti, può essere sostenibile, per quanto si ascolti in “Sottoterra”. I riff di “Benna” e “Bennons”, difatti, sono plasmati con la classica tecnica del plam-muting, nella ricerca di un’accordatura dai toni però più cupi rispetto a quelli standard (“Sotto Terra”). Tuttavia, la sezione ritmica composta da “Teppe” e “Morre” macina tempi spesso sconfinanti nello speed, con che, alla fine, si ritorna al punto di partenza; cioè il thrash. Spero, almeno, che questa elucubrazione sia servita, se non a dirimere le annose questioni sui generi, a descrivere efficacemente ciò che suonano i ragazzi del modenese.  

Quindi un thrash non eccessivamente spinto (a parte “Contro Di Noi”, che corre rapida alla velocità del suono …), dal ritmo fresco e vivace; perfettamente leggibile nelle varie parti strumentali che ne formano l’ossatura. Alimentato da una vena melodica assai rilevante, grazie alla voce di “Benna” (un po’ troppo coperta dalla strumentazione, purtroppo), sempre pulita, ben impostata e – in questo consiste la principale abilità dei Nostri – miscelata alla musica in maniera assai naturale. Difatti, l’insieme che ne deriva è accattivante e spesso piacevole, come si può scoprire, poco alla volta, assorbendo le varie canzoni. Fra esse spiccano la strumentale “Le Furie”, per i travolgenti cambi di tempo; “Non Mi Avrai Mai”, per il tono caldo e melanconico; “Fantasma”, per i laceranti soli delle asce; “Solo Con Me”, per il mood allo stesso tempo dolce e triste.

Tornando alla questione della lingua madre, l’istintiva percettività che ciascuno di noi ha per i fonemi primigeni costringe, quasi, a far propri i testi dei brani senza quasi accorgersene. Con ciò, potendo apprezzare la buona costruzione degli stessi, incentrati sulle questioni che, tutti i giorni, dipingono le nostre vite.

“Sottoterra” è un album riuscito sotto molti punti di vista: il suo veemente «tiro» si coniuga, con un … buon italiano, all’abbondante dose di melodia che ne permea le tracce. Il raffinato gusto compositivo dei Crimes, infatti, esce spesso allo scoperto rendendo il lavoro divertente, vario e omogeneo. Difficile annoiarsi.   

Daniele “dani66” D’Adamo

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Track-list:
1. Ira 0:51    
2. Non Mi Avrai Mai 5:44    
3. Fantasma 4:40    
4. Noi x Noi 4:39    
5. C’é Chi … 6:33    
6. Ancora Qui … 4:47    
7. Solo Con Me 5:55    
8. Contro Di Noi 2:55    
9. Sotto Terra 3:46    
10. Le Furie 4:19

Line-up:
Alessandro “Benna” Benedetti – Guitars & Voice
Andrea “Bennons” Benedetti – Guitar
Simone “Teppe” Tepedino – Bass
Moreno “Morre” Vicini – Drums
 

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