Recensione: Soulfully Live In The City Of Angels

Di Francesco Prussi - 13 Ottobre 2004 - 0:00
Soulfully Live In The City Of Angels
Band: Glenn Hughes
Etichetta:
Genere:
Anno: 2004
Nazione:
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85

Attendevo con ansia il nuovo live album del cinquantaduenne The Voice, in quanto per me ogni uscita discografica del grande singer è un appuntamento speciale. Non fa eccezione questa nuova celebrazione dal vivo accompagnata dal primo DVD che immortala una particolare performance del celebre bassista e cantante. Particolare in quanto le registrazioni sono state effettuate non dinnanzi ad una grande platea, ma in uno studio di registrazione con un pubblico di pochi fortunati immersi in un’atmosfera quasi surreale. Forse per questo motivo il disco si ammanta d’atmosfere sulfuree e riesce a trasmettere il calore di un’esibizione breve ma intensa. Quindi grande feeling con il blues ed il funk sempre a far da contorno all’hard-rock dei pezzi, opportunamente dilatati per consentire a Hughes di esprimersi al meglio con i suoi vocalizzi. Mentre il primo ed energico disco dal vivo Burning Live In Japan sanciva il definitivo ritorno sulle scene dell’ex Purple e la ritrovata verve artistica, questo disco conferma le doti di un grande artista scopertosi autore e cantante forse troppo tardi, ma che sta recuperando il tempo perduto con uscite sempre di buon livello qualitativo. Glenn Hughes è soppravissuto a se stesso, poiché dopo aver toccato il fondo può vantarsi di avercela fatta e di essere tornato alla realtà dimostrando ampiamente che nella vita mai nulla è perduto. Questo disco racconta trent’anni di musica ben bilanciati tra vecchio materiale (Trapeze, Deep Purple) e le uscite più recenti. Accompagnano il nostro: il fido JJ. Marsh alla chitarra solista, Chad Smith dei Red Hot The Chili Peppers alla batteria (pur non apprezzando questo gruppo devo affermare che la prova fornita dal musicista è davvero notevole, a metà strada tra la potenza di Bonzo e l’irruenza di Ian Paice), Ed Roth alle tastiere ed alla seconda chitarra George Naztols; nel ruolo di coristi fanno capolino due ospiti d’eccezione come Alex Ligertwood, (Santana Band) ed il mitico singer degli altrettanto mitici Quiet Riot, Kevin Du Brow.

Apre la set list l’hard-blues di Can’t Stop The Flood da Bulding The Machine del 2001, mentre la Zeppeliniana Higher Places (Song For Bonzo), Written All Over You Face e Wherever You Go vengono estratte dall’ultimo ottimo album di Hughes (Songs In The Key Of Rock). Poi è la volta dei Trapeze a rivivere con due gioielli del calibro di Medusa (dall’omonimo album del 1970), qui rivista in maniera impeccabile ed il blues acido e fortemente settantiano di Seafull posta in chiusura del primo cd. Si continua sul secondo dischetto con una versione di Coast To Coast da brividi, dove Glenn offre una prova davvero notevole. Sicuramente la versione più bella sinora ascoltata di questo pezzo targato Trapeze presa dall’album del 1972 (You Are The Music…We’re Just The Band). Non può essere dimenticato lo splendido disco realizzato con Pat Trall e quindi, introdotta dal giro di basso di Hughes, le note della bella e ritmata First Step of Love invadono la sala. Poi è la volta del Profondo Porpora che rivive nel trittico finale di Mistreated dove ancora una volta Glenn ti fa stramazzare al suolo per l’intensità della prova vocale che il nostro sfodera con una naturalezza incredibile. Segue la funkeggiante Gettin Tighter con un bel duello Hughes-Smith, mentre la mitica You Keep on Moving, da Come Taste The Band, sancisce la fine di questo breve ma intenso concerto. Seguono due bonus studio-track: l’acustica e settantiana The Healer, mentre la più dura dai ritmi funk Change, chiude il secondo lato del cd.

Per quanto riguarda il DVD, il discorso musicale non cambia di una virgola e la scaletta rispecchia fedelmente quanto proposto sul cd. Guardando le immagini si ha modo di apprezzare il magnetismo e il carisma di Glenn Hughes, anche se naturalmente non è come assistere in prima persona al concerto. D’altronde Glenn emana anni settanta soltanto guardandolo in faccia, le sue movenze ed il suo modo di vestire lo confermano ampiamente rendendolo un personaggio d’altri tempi; ma soprattutto è l’idea stessa di questa particolare esibizione in un piccolo studio adornato di tappeti e costellato di candele, a riportarci indietro di trent’anni. Peccato solo per le immagini non eccezionali, anche se sembrano filtrate in maniera tale da far sembrare le riprese maggiormente old-fashioned. La sezione bonus risulta assai scarsa in quanto si limita ad una manciata di foto ed una simpatica intervista. Nonostante tutto, questi particolari non intaccano minimamente la bellezza dell’esibizione immortalata, riuscendo a catturare l’essenza del personaggio Glenn Hughes.

Tracklist:
1.Can’T Stop The Flood
2.Higher Places
3.Written All Over You Face
4.Medusa
5.Wherever You Go
6.Seafull
7.Coast To Coast
8.First Step Of Love
9.Mistreated
10.Gettin Tighter
11.You Keep On Moving
12.The Healer (Bonus studio Track)
13.Change (European bonus studio Track)

DVD Set List: Tracks da 1 a 11. Photos Interview

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