Recensione: Sounds Of The Animal Kingdom / Kill Trend Suicide

Di Michele Carli - 7 Novembre 2006 - 0:00
Sounds Of The Animal Kingdom / Kill Trend Suicide
Band: Brutal Truth
Etichetta:
Genere:
Anno: 2006
Nazione:
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80

I Brutal Truth: un gruppo appartenente alla vecchia scuola grindcore delle origini, quello dei primi anni ’90, quello suonato solamente da pochi pionieri con lo scopo di sparare a velocità assurde partiture punk- HC mischiate con il thrash metal e l’ancora embrionale death metal. Un gruppo storico, questo di New York, creatura del prolifico bassista
Dan Lilker (già Anthrax, S.O.D., Nuclear Assault, e cosi via) che è stato uno dei veri protagonisti della scena estrema dello scorso decennio, sfornando dischi sempre in evoluzione fino a creare un proprio modo di suonare e intendere la musica grind. Gli ultimi due dischi usciti per Relapse (senza contare lo splendido doppio live Goodbye Cruel World), ovvero l’EP
Kill Trend Suicide ed il full lenght Sounds Of The Animal
Kingdom
, vengono ora riproposti in versione “lusso” dalla stessa casa discografica, il tutto rimasterizzato e agghindato per l’occasione.

Ma andiamo con ordine: un songwriting sempre ispirato e una capacità di suonare decisamente selvaggia sono sempre stati il vero punto di forza di questi quattro figuri, e nei due dischi sopracitati la cosa si presenta nel suo apice evolutivo. Tutto viene estremizzato, tutto viene portato avanti semplicemente per creare impatto: un impatto doloroso e caotico ma che al suo interno trova una sapiente combinazione di death metal, grind classico, thrash, punk ed anche rock e post-hc. Un insieme sperimentale che riesce nell’intento di stordire l’ascoltatore e che non annoia, proprio grazie alla varietà compositiva. Il lavoro esecutivo dei musicisti rimane quasi sempre su livelli semplici e diretti (a parte qualche raro caso) senza tanti fronzoli e senza spiccare particolarmente, anche se la prova di
Kevin Sharp al microfono è di una violenza e una spontaneità veramente unica. Una bomba che esplode per trenta volte e che si può permette di insegnare cosa sia un’aggressione sonora a gran parte delle formazioni oggi in circolazione.

Venendo al “lifting” preparato dalla Relapse per questo bel pacchetto, bisogna dire che tutte le tracce sono state rimasterizzate, il booklet è stato farcito di note dai componenti del gruppo e all’interno del cd è stato messo anche un bel video di
Dead Smart come ciliegina sulla torta. La differenza tra le tracce del mini e del full, a livello musicale, è pressoché nulla, visto che a suo tempo
Kill Trend Suicide fece praticamente da antipasto in attesa di SOTAK, e quindi il passaggio tra l’uno e l’altro fila bello liscio senza creare stacchi fastidiosi, come spesso accade invece nelle release di questo tipo.

Non farà strappare i capelli dalla gioia a chi già possiede le precedenti versioni separate dei due dischi, questo è poco ma sicuro, ma è certamente un acquisto consigliato per chi ancora non conosce questa colonna portante dell’estremo e vuole saperne di più.

Tracklist:

1. Dementia (2:04)
2. K.A.P (1:23)
3. Vision (0:48)
4. Fucktoy (1:23)
5. Jemenez Cricket (3:40)
6. Soft Mind (1:03)
7. Average People (2:18)
8. Blue World (7:14)
9. Callous (0:11)
10. Fisting (1:19)
11. Die Laughing (3:08)
12. Dead Smart (3:04)
13. Sympathy Kiss (4:54)
14. Pork Farm (1:50)
15. Promise (2:19)
16. Foolish Bastard (1:08)
17. Postulate Then Liberate (1:40)
18. It’s After The End Of The W…(2:08)
19. Machine Parts (4:23)
20. Blind Leading the Blind (1:47)
21. Pass Some Down (2:03)
22. Let’s Go To War (1:27)
23. Hypocrite Invasion (2:52)
24. Everflow (1:01)
25. Zombie (2:40)
26. Homesick (1:16)
27. Humanity’s Folly (2:48)
28. I Killed My Family (2:42)
29. Kill Trend Suicide (2:36)
30. Prey (0:43)
31. Dead Smart (Video)

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