Recensione: Soylent Green

Di Lorenzo Bacega - 11 Giugno 2010 - 0:00
Soylent Green
Band: Pandea
Etichetta:
Genere:
Anno: 2010
Nazione:
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73

I Pandea nascono nel 2005 nei dintorni di Berlino (Germania) ad opera del cantante, chitarrista, tastierista e compositore Dan Uhden, noto al grande pubblico soprattutto per la militanza in gruppi del calibro di Mind Odissey e Merlin. Lo scopo prefissatosi da Uhden in questa occasione è quello di radunare svariati musicisti provenienti (come lui stesso) dalla ex-Germania dell’Est, in modo da poter comporre una vera e propria metal opera, sulla scia dell’arcinoto progetto Ayreon (la creatura di Arjen Anthony Lucassen, per intenderci). Dopo una lavorazione durata la bellezza di cinque anni, vede ora la luce Soylent Green, full length d’esordio dei Pandea, pubblicato nel mese di febbraio del 2010 dall’etichetta tedesca Pure Steel Records.

Composto da dodici tracce (per un minutaggio di poco inferiore ai sessanta primi di durata), questo Soylent Green rimane profondamente legato a coordinate stilistiche a cavallo tra progressive metal (sulla scia soprattutto di gruppi quali i Fates Warning era Parallels o i primi Dream Theater), heavy metal (a metà tra Savatage e primi Queensryche) e power metal (Helloween, Gamma Ray e Primal Fear i nomi più ricorrenti), per un sound estremamente monolitico e roccioso, fatto di ritmiche serrate e riffoni granitici. Il concept presentato all’interno di questo disco è tratto dall’omonimo film di fantascienza Soylent Green del 1973 (arrivato in italia con il titolo “2022: I Sopravvissuti”), una pellicola ambientata in un futuro distopico nella quale il pianeta Terra appare ormai completamente devastato dall’inquinamento e dalla sovrappopolazione, e dove l’unico alimento rimasto è, per l’appunto, il soylent (che non è altro che una galletta nutritiva, dai vari colori a seconda della composizione). Ben sedici sono i musicisti che hanno preso parte alla realizzazione di questo lavoro, tra i quali possiamo sicuramente citare il mastermind Dan Uhden, impegnato in questa sede alla chitarra, al microfono e alle tastiere, il bassista e vocalist Mario Le Mole (già assieme a Uhden nei Mind Odissey e nei Merlin), i cantanti Buzz Dee (Monokel, Knorkator), Norbert Schmidt (Formel 1), Norbert Klempo Bode (Biest), Ille Illgner (Barock, ZigZag) e Jacky Lee Man (Countdown, Regenbogen), e, soprattutto, un chitarrista del calibro di Victor Smolski (Rage, Mind Odissey).

Sono dei brani estremamente compatti quelli che compongono questo Soylent Green, forse eccessivamente monolitici ed un po’ troppo omogenei a livello di sonorità (cosa che potrebbe pregiudicare parzialmente la longevità di questo lavoro), ma in ogni modo capaci di mettere in evidenza le ottime capacità esecutive appannaggio dei singoli musicisti. Per quanto riguarda invece il lato prettamente compositivo possiamo senza dubbio segnalare come tutte le tracce qui offerte si assestino su livelli qualitativi medio/alti, senza clamorosi filler o passaggi a vuoto di sorta, ma, allo stesso tempo, senza highlight assoluti. Tra le tracce meglio riuscite possiamo sicuramente annoverare la semiballad Hands Tied Up, forse il pezzo più melodico di tutto l’album, che si fa notare per delle linee vocali davvero molto intense e brillanti. Come non citare inoltre l’opener Lost Eternity, un brano decisamente roccioso e granitico, estremamente trascinante e che ha dalla sua un’ottima interpretazione da parte di Mario Le Mole al microfono.

In definitiva, ci troviamo davanti a un disco, questo Solyent Green, discretamente riuscito e abbastanza interessante, nel complesso ben suonato e tutto sommato piacevole da ascoltare. La scelta di puntare principalmente su un sound roccioso e monolitico rischia però di compromettere parzialmente la longevità di questo lavoro, dal momento che i pezzi qui proposti finiscono, almeno ad un ascolto non approfondito, per suonare piuttosto simili tra di loro, rendendo inoltre il tutto leggermente ostico da assimilare. Certo non siamo al cospetto di un capolavoro, ma ciò non toglie che questo album dei Pandea risulti in ogni modo meritevole di un ascolto da parte degli appassionati del genere.

Lorenzo “KaiHansen85” Bacega

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Tracklist:
01. Intro
02. Lost Eternity
03. Nomadic Life
04. Clan of Saluation
05. Point of No Return
06. Today’s Tuesday
07. Eden Again
08. Hands Tied Up
09. Final Real
10. Flesh and Light
11. Golden Gate
12. Outro

Line Up:
Dan Uhden – Vocals, Guitars, Keyboards, Synth, Programming
Mario Le Mole – Bass, Vocals
Buzz Dee – Vocals
Norbert Schmidt – Vocals
Norbert Klempo Bode – Vocals
Ille Illgner – Vocals
Jacky Lee Man – Vocals
Sascha the Pascha – Vocals, Keyboards
Victor Smolski – Guitars
Ernst “Ernie” Reuter – Guitars
Robert Hanke – Bass
Detlef Dudziak – Bass
Jan-Michael Keller – Bass
Falo – Bass
Max Bendel – Drums
Christoph Rühlmann – Drums
 

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