Recensione: Stars Aligned

Di Massimo Ecchili - 24 Marzo 2011 - 0:00
Stars Aligned
Etichetta:
Genere: Prog Rock 
Anno: 2011
Nazione:
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74

Quarto studio album per i fratelli von Hertzen, semisconosciuti in terra italica quanto famosi in Finlandia, loro madre patria; già il precedente album (Love Remains the Same, 2008) aveva esordito al numero 1 della (loro) classifica nazionale, tanto basti a farsi un’idea di quanto siano conosciuti ed apprezzati nella loro terra. Con il nuovo Stars Aligned puntano dunque a bissare quel successo, ma non lo fanno tentando di aggraziarsi il pubblico dandogli in pasto un lavoro scontato e banale (quello che, cioè, di solito va per la maggiore), bensì con una proposta che, pescando qua e là spunti ed ispirazione, risulta fresca e, soprattutto, fortemente personale.

Sono difficili da inquadrare queste tre fratelli, accomunati in primis dal sangue che scorre nelle loro vene e, secondariamente ma non di meno, dalla passione per la musica; quale? Tutta; a partire dal rock (progressivo e non) degli anni ’70 per finire al post rock, passando per il pop-rock degli U2, sprazzi di elettronica e mille altre fonti di ispirazione. La loro proposta è varia e ha diverse sfaccettature; i loro dischi sono eterogenei ma non scollati o scollegati: i von Hertzen sono (e sono stati) abili a raccogliere l’amore per le sette note, espresso con vari stili e in modi alquanto differenti, a sintetizzarlo e a trasformarlo in qualcosa che non ha senso definire unico o bizzarro solo perchè, ormai, questi due termini hanno perso ormai ogni stilla di significato ai giorni nostri.

Stars Aligned si apre con Miracle, dominata da un riff distorto e abrasivo che ti entra in testa e da lì non si lascia scacciare. Il suo incedere cadenzato lascia il posto alla più movimentata Gloria, nella quale emerge il decisamente riuscito utilizzo delle voci di Mikko, Kie e Jonne, caratteristica in grado di dare una marcia in più alla musica dei tre fratelli. In Voices In Our Hands, oltre ad un giro di basso particolarmente riuscito, è Kuoppala con le sue tastiere ad emergere in modo spiccato; il brano ricorda, nella sua prima parte, i Muse più recenti, salvo virare ad un certo punto su sonorità più orientate al post rock.
Il primo singolo, che ha anticipato la release dell’album di qualche settimana e del quale esiste anche un bel video promozionale, è Angel’s Eyes; la scelta non poteva essere migliore: a sonorità in bilico tra modernità ed anni settanta fa da contrappunto un ritornello melodico e di presa immediata, per una combinazione strana e piacevole al tempo stesso. Ottima la prova dietro al microfono di Mikko von Hertzen, emozionante e coinvolgente e, come sempre, ben supportato dalle backing vocals dei consanguinei.
Difficile rimanere impassibili al cospetto dell’atmosfera eterea di Down By The Sea e delle sue incantevoli chitarre, tanto quanto di fronte a brani eterogenei come Bring Out The Snakes, nel quale si miscelano, creando uno strano equilibrio, psichedelia ed elettronica, voci filtrate ed un riff esageratamente distorto.
Repeat Mode è probabilmente l’episodio meno riuscito dell’intero disco; sicuramente è il brano più votato ad un certo pop contemporaneo, elegante e ricercato, certo, ma niente più. Di ben altra qualità Always Been Right, allegra e dal ritornello ficcante, con la chitarra acustica ed il sempre grandioso lavoro delle voci sugli scudi.
Spetta al pezzo più lungo (oltre otto minuti) il compito di chiudere Stars Aligned; l’intro di I Believe è un coro polifonico a tre voci (superfluo dire a chi appartengano) che ricorda i Queen, per il resto è un buon pezzo di rock settantiano, ulteriore testimonianza della capacità dei tre di scrivere buona musica.

Stars Aligned non sarà un’opera imprescindibile, certo, però ha alcuni aspetti che meritano di essere lodati:  in primis la già ricordata capacità di sintetizzare una quantità indefinita di stili e generi musicali in una sola proposta; nondimeno sono encomiabili le armonie vocali create dai tre fratelli von Hertzen; e ancora è da apprezzare la ricerca dei suoni di chitarre e tastiere, sempre in evoluzione a seconda del pezzo.
Ai puristi di qualsivoglia genere va lo spassionato consiglio di tenersene a debita distanza: potrebbe indispettirli. A chi mal sopporta le etichettature, o più in generale a chi ritiene di avere un’apprezzabile apertura mentale, va il consiglio opposto di dedicare alla nuova fatica dei Von Hertzen Brothers qualche ascolto in più: potrebbe soddisfarli.

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Tracklist:
01. Miracle 4:04
02. Gloria 4:39
03. Voices In Our Head 6:48
04. Angel’s Eyes 5:56
05. Down By The Sea 4:32
06. Bring Out The Snakes 6:49
07. Repeat Mode 6:51
08. Always Been Right 3:57
09. I Believe 8:08

Line-up:
Mikko von Hertzen: vocals, guitars
Kie von Hertzen: guitars, backing vocals
Jonne von Hertzen: bass, backing vocals
Mikko Kaakkuriniemi: drums
Juha Kuoppala: keyboards

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