Recensione: Still The Same

Di Fabio Vellata - 9 Aprile 2011 - 0:00
Still The Same
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Anno: 2011
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76

Luci soffuse. Led del nostro inseparabile impianto HI-FI ad illuminare con discrezione l’ambiente. Come ovvio, un cd in ascolto.
Sin dalle prime note, la musica riversata dagli amplificatori, accende le classiche atmosfere mandate a memoria per eoni da grandi esponenti del rock americano quali 38 Special, Doc Holliday, ZZ Top e Gov’t Mule.
Nessun dubbio, southern rock. Probabilmente confezionato da qualche attento discepolo dei classici, giunto proprio dalle zone di provenienza di questo sound, tanto peculiare, quanto radicato nel territorio. Texas, Florida, Oklahoma, Louisiana…

In realtà, nulla di più sbagliato o fuori strada. In particolar modo, in senso geografico.
Il motivo è presto detto (oltre che prontamente sbugiardato dalla bandierina qui sopra): la scelta delle scenografie, il taglio dei suoni e lo stile musicale, tradiscono una sconfinata devozione per il tipico rock rurale a stelle e strisce. Tuttavia, la fonte responsabile della loro ideazione è italianissima ed in tutto e per tutto nostrana, per quanto appartenente ad una realtà che, in termini d’ambientazioni, poco ha da invidiare ai leggendari panorami statunitensi.
Abruzzese d’origine, il singer e chitarrista Alex Bopp (un passato nei Jacky Jail, gruppo di discreta fama proprio in quell’area) è, infatti, l’ideatore di questo nuovo progetto dall’anima southern, in cui sensazioni care al rock più sincero e verace, si attorcigliano con l’inconfondibile fascino di panorami assolati, desertiche piste cosparse di polvere rossa e sconfinate praterie dagli orizzonti lontani.

Slide guitar, ritmi pulsanti e sonorità che mescolano blues, (hard) rock e country rappresentano, come da convenzioni, alcuni dei pilastri irrinunciabili del genere. Inutile pertanto sottolinearne la presenza massiccia a spadroneggiare in ogni dove all’interno di questo gradevole disco di debutto.
Autoproduzione in seguito assurta al rango di vero e proprio album d’esordio – edito dalla neonata label Revalve Records in un’accattivante confezione grafica – “Still The Same” scivola su coordinate devote alla più assoluta e rinfrancante semplicità, reperendo il proprio fascino all’interno di consuetudini radicate in decenni di tradizione. Materiale che gli amanti del genere, di certo, identificheranno come parecchio familiare e ben lontano da fantasie inutili e fuori luogo, ma che con ogni probabilità, non faranno fatica ad apprezzare.
Il Southern arde di passione e sostanza: chitarre che scaldano come il sole sull’asfalto, ritornelli ruvidi come il cuoio e melodie lucenti come il radiatore di una Harley. Una cartolina stampata nell’animo di una nazione ribelle, ricevuta a stretto giro di posta in terre abruzzesi e riversata con sentimento e partecipazione in un nucleo, conciso ma significativo, di brani scritti e suonati con palpabile entusiasmo ed energia.

L’immaginario sudista rivive mirabilmente in accaldati frammenti di rock polveroso come “Welcome To My Show”, “Be Yourself”, “Lucky Boy” e “Help Somebody”, dai quali non è poi troppo difficile estrapolare le fonti s’ispirazione, al pari delle due malinconiche e crepuscolari ballad “Cold Tears” e “Dreamer”, necessari ed immancabili tributi al romanticismo. Tracce in cui sorprendersi per quanto Mr. Bopp e la sua vasta schiera di compari, si siano attenuti con fedeltà ad una formula che vuole cose facili suonate con carattere, non prive di sprazzi di talento strumentale, ma prima d’ogni altra cosa, dirette con semplicità al cuore.
Unico motivo – minimo per la verità – che non convince del tutto è purtroppo proprio l’interpretazione del pur bravo Mr. Bopp. Talvolta un po’ “canticchiata”, manca in alcuni passaggi di quel piglio vigoroso che più esalta canzoni dai toni impetuosi, lasciando sul piatto qualche grammo di potenza ed efficacia.

L’Abruzzo come il New Mexico e l’Arizona? Un paragone forse un po’ forzato, ma in questo caso nemmeno così fuori luogo. Stile, convinzione ed atmosfere ci sono tutte.
Con l’idea concreta che “Still The Same”, fatta salva qualche leggera imperfezione, sia un piccolo ed inatteso gioiellino di southern rock, orgogliosamente made in Italy.

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Tracklist

01. Welcome To The Show
02. Be Yourself
03. Nobody
04. Cold Tears
05. Hey Man
06. Lucky Boy
07. Bad Dog
08. Help Somebody
09. Dreamer

Line up:

Mr. Bopp – Chitarra / Voce
Igor Piccioni – Batteria / Cori
Luca Riga – Basso
Emanuele Perilli – Chitarra
Francesco Rasicci – Chitarra
Gianmarco Renzi – Chitarra
Joe Buschi – Chitarra
Emanuele Carulli – Chitarra
Danilo De Berardinis – Chitarra
Tito De Signoribus – Armonica
Cesare Bill – Piano
Mau Morganti – Cori
Gianluca Silvi – Cori
 

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