Recensione: Stillness
Nati nemmeno un anno fa da un’idea di due leader, il cantante/tastierista Marco Parisi e il chitarrista Roberto Fornaroli, con l’intento di fondere il più possibile tutti i generi preferiti di ogni componente, i cremonesi HellCircles danno alla luce il loro primo demo Stillness e sull’onda dell’entusiasmo annunciano già l’uscita del debutto ufficiale a inizio 2010.
Analizzando le cinque tracce (in realtà quattro, tolta l’intro strumentale, comunque molto bella) che compongono il demo, si può notare come la voglia e la capacità di amalgamare le diverse influenze dei membri abbiano trovato il modo di proporre all’ascoltatore brani molto buoni, prevalentemente a metà strada tra il power e l’heavy, con un cantato di supporto che spesso risulta melodico, ma che non manca di sprazzi di aggressività in piccoli frangenti. Godibili i riffs chitarristici ed i solos, sempre precisi, talvolta virtuosi e articolati, altre volte più semplici e orecchiabili a seconda della velocità del ritmo musicale.
Altra cosa che mi ha colpito, forse la nota più positiva tra le tante, è stata la voce del singer Marco Parisi; timbro magnifico, che mi ha ricordato in diverse parti del disco il grande Fabio Lione e qua e là anche Damnagoras degli Elvenking; un’ interpretazione molto buona e una discreta personalità, non facile da trovare ragazzi esordienti così ben preparati.
Altro voto alto va alla produzione, che per essere un demo autoprodotto direi che è più che eccellente. Carina, semplice e ben fatta anche la confezione del CD.
Insomma, complimenti vivissimi agli HellCircles, gruppo giovanissimo, nato da pochi mesi e già con capacità enormi. Se il full-length riuscirà a seguire le orme di Stillness, ci troveremo davanti a un ottimo debutto.
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Tracklist:
1. Stillness
2. Let Us Unite
3. The Damage Done
4. Turn Back
5. Rise Again
Line-up:
Marco Parisi: Vocals, Keys
Roberto Fornaroli: Guitar
Fabio Pedrali: Guitars, Voclas
Danilo Arisi: Bass
Davide Ravara: Drums