Recensione: Stormborn

Di Marco Giono - 4 Dicembre 2014 - 17:40
Stormborn
Band: Bloodbound
Etichetta:
Genere: Power 
Anno: 2014
Nazione:
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65

“Se io avessi un mondo come piace a me, là tutto sarebbe assurdo: niente sarebbe com’è, perchè tutto sarebbe come non è, e viceversa! Ciò che è, non sarebbe e ciò che non è, sarebbe!”
Alice nel paese delle Meraviglie (film animazione del 1951)

E in fondo i BloodBound sembrano il parto di Alice caduta nel Paese delle Meraviglie in versione metal vintage. Piazzano sulle copertine degli album Satana in tutte le pose, gli fanno fare anche un selfie? Provengono dalla Svezia e quindi vuoi dire che…no,  non fanno Black Metal. Niente sarebbe com’è. La musica del combo svedese è un frullato di Hammerfall, Iron Maiden e Helloween. E così i brani dei loro album sembrano più di una semplice dedica. Cover camuffate? Niente sarebbe com’è, perchè tutto sarebbe come non è, e viceversa! Non necessariamente. La band è una Non Cover Band che potrebbe piacere a chi cerca un’alternativa agli originali oppure a chi gli originali non piacciono del tutto perchè non sono i BloodBound. Ciò che è, non sarebbe e ciò che non è, sarebbe!

Chiudete gli occhi. Si scende nella tana del bianconiglio.

Ascoltami: “Stormborn”, anno 2014.

Voci ossianiche, batteria, poi forse la voce del signor Satana in persona, nella prima traccia intitolata “Bloodtale” ci introduce al secondo brano intitolato “Satanic Panic”, che non è flipper metal, ma Judas Priest alla svedese, in questo caso alla Sabaton. E provate a sentire “Iron Throne” ove i BloodBound si ripetono. Però funziona ancora. Satanassi.
Poi che succede? “Nightmares from the Grave” e “Stormborn” resuscitano gli Edguy prima maniera, quelli non troppo happy happy del 2014 e sembrano proprio loro. Certo c’è un coro di bambini in “Nightmares from the Grave” ma per tutte le pinte di Grog!! Tobias è tra noi ed è svedese. Non scherzo, ho cercato nel booklet indizi dell’eventuale ospitata, ma nulla. Mi piacerebbe descrivervi gli altri sei brani, tuttavia perchè togliervi il gusto di “Indovina Chi?”: ha i muscoli? Uno o più tatuaggi ? Pantaloni di pelle? Baffi?
 
Otto anni dall’esordio, cambi di line up, un nuovo cantante dal 2010, Patrik Johansson (Dawn of Silence), hanno rafforzato il combo svedese che si muove a suo agio in una camaleontica assimilazione delle proprie influenze. Mi sono spesso ritrovato a sorridere ascoltandoli. Sorridere ascoltando metal? Per tutti i Nevermore! E in fondo sorrido dei clichè, dei camaleonti e posso sorridere perchè la musica dei BloodBound è ben scritta e suonata.

“Stormborn” si lascia ascoltare, ma vi consiglio di seguire il bianconiglio prima di acquistarlo.

 

 

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