Recensione: Suicide As Self Expression

Di Stefano Risso - 27 Febbraio 2007 - 0:00
Suicide As Self Expression
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Anno: 2006
Nazione:
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67

Ritornano sul mercato gli americani Terminally Your Aborted Ghost, che
dopo il buonissimo ep Inanimately Soundless, ripropongono la ristampa del
primo demo (The Art of Suicide as Self-Expression, del 2002), in una
versione rimasterizzata, rivisitata sotto il profilo grafico e con l’aggiunta di
materiale bonus.

I fan del combo di Boston sapranno gia a cosa andranno incontro con questo
Suicide As Self Expression
, quindici minuti scarsi di grind/brutal
schizzato, senza compromessi, distruttivo e -soprattutto- ben congeniato dal
quintetto, che seppur in una forma più grezza rispetto alle recenti uscite,
dimostra di avere una stoffa non comune in ambito estremo. Brevi schegge di
violenza in cui si alternano egregiamente stacchi cadenzati e ripartenze grind
sparatissime, rapidi frangenti dissonanti e jazz oriented, mettendo anche in
mostra una buona tecnica strumentale.

Uno schema non certo innovativo affrontato però con un approccio alquanto
personale, sin dall’opener Innumerical Bonds veniamo sballottati in lungo
e in largo dalla tensione crescente del brano, sino all’esplosione terrificante
suo finale, con il consueto timbro fognato del singer Devon Wedge a
rallegrare l’ascolto. Sulla stessa coordinata il seguente pezzo, Hung Through
A Coat Hanger
: inizio in “sordina” aspettando la deflagrazione, che
fortunatamente arriva, stemperata successivamente da un break “jazzato” molto
bello (creando un singolare contrasto con l’onnipresente grugnito). Abortion
Through Straw
parte invece subito forte, breve ma intensa, a cui segue -dopo
Prescribing The Fractured Form (Noise Remix)-, Open Convace Chest
Wounds
, che si mantiene su coordinate ultraviolente e articolate. A chiudere
il lavoro è posta Suicide As Self Expression, traccia più lunga che si
sviluppa in tre brevi “atti”.

Produzione tipicamente underground, con il suono del rullante bello secco e
chitarre sature e poco precise, che ribadisce il target di questo ep: solo per
appassionati. Bella la confezione in digipack, con un artwork ben curato. Una
buona uscita (non fondamentale) per una delle band più promettenti della scena estrema.

Stefano Risso

Tracklist:

  1. Innumerical Bonds
  2. Hung Through A Coat Hanger
  3. Abortion Through Straw
  4. Prescribing The Fractured Form (Noise Remix)
  5. Open Convace Chest Wounds
  6. Suicide As Self Expression

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