Recensione: Superangelic Hate Bringers

Di Alessandro Calvi - 22 Marzo 2008 - 0:00
Superangelic Hate Bringers
Band: Macbeth
Etichetta:
Genere:
Anno: 2007
Nazione:
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72

Quarto album per i nostrani Macbeth dopo il precedente “Malae Artes”. Nuovo disco che ha portato qualche cambiamento nello stile della band e qualche piacevole novità. Stando alle dichiarazioni rilasciate dal gruppo prima dell’uscita del cd, avrebbero migliorato il proprio sound, lo avrebbero indurito e poi al contempo addolcito dove serviva etc, etc. Insomma le solite uscite che nel 99% delle volte son solo discorsi di circostanza.

Ascoltando la prima “Don’t Pretend” abbiamo però la sensazione che per una volta, quanto si diceva prima, corrisponda a verità, il che di per se potrebbe quasi bastare per gridare al miracolo. Le chitarre macinano riff al vetriolo con una pienezza di tutto rispetto, la voce maschile, anche grazie a qualche aiutino dato dal filtraggio elettronico, ha una aggressività non da poco. Dall’altro canto anche le parti melodiche godono di maggiore peso e la voce femminile è davvero calata nella parte.
Un inizio, insomma, di tutto rispetto.
Per fortuna non ci si ferma qui, ma attraverso “To My Falling Star” e “Without You” ci rendiamo conto che la proposta musicale dei Macbeth è variegata e sempre valida. La durata, sempre intorno ai 5 minuti, permette inoltre a questi brani di sviluppare varie situazioni, cambi di ritmo e passaggi anche molto diversi tra loro.
Tra le mie preferite della tracklist la quarta “Watch Us Die”, con, in particolare, un ritornello molto interessante ed orecchiabile e un assolo di chitarra di sapore quasi thrash. Curioso il finale in cui pare che il nastro (ma si tratta di un cd) si riavvolga e venga poi ri-suonato con un suono d’altri tempi, come se provenisse da una vecchia radio un po’ male in arnese.
Meno aggressiva e molto più votata alla melodia la successiva “Don’t Include Me in Your Dreams”, da notare la sezione ritmica che si lascia andare, nella parte centrale, a un semi-assolo di percussioni. Breve interludio strumentale quello di “Veils” che inizia con ritmi mediorientali vagamente elettronici. Quasi a fare da contraltare alla precedente, di cui è però la naturale prosecuzione, “H.A.T.E.” sfocia in una serie di riff granitici e in una voce maschile (anche in questo caso spesso filtrata) molto aggressiva. Complice anche una batteria particolarmente bassa e piena, ne risulta un brano molto grintoso in cui però la comparsa della voce femminile sembra a tratti leggermente fuori luogo.
“Grey Skies” non aggiunge nulla di nuovo a quanto sentito finora. Anzi, duole dirlo, ma incute un certo senso di dejà-vù per certe scelte compositive e certi arrangiamenti che ricordano fin troppo da vicino altri brani precedentemente presenti in scaletta.
Un po’ deludente il finale del disco, dopo le canzoni sentite fino ad ora, infatti, “Break the Circle” risulta un po’ priva di mordente, mancan quelle parti più aggressive e quei riff dal sound un po’ grezzo che avevano dato vitalità alle precedenti composizioni.
Infine, anche la conclusiva “(The World) In My Mind”, per quanto sia il risultato di un gran lavoro sulle linee melodiche delle due voci, che continuano a inseguirsi, rispondersi e duettare tra loro, e presenti delle bellissime parti orchestrali, sembra mancare di qualcosa. Questi elementi non sono, forse, dovutamente messi in risalto, facendola, in definitiva, passare per una canzone tutto sommato normale a un orecchio che non si soffermi su ciascuno di questi particolari.

Per concludere i Macbeth sfornano un album alla loro altezza. L’inizio molto buono pareggia una leggera flessione nel finale che però non inficia, se non minimamente, una prova nel complesso più che discreta. Una maggiore omogeneità qualitativa di tutta la scaletta può sicuramente aprire più di una porta a questa band che nel corso degli anni ha ormai dimostrato una maturità stilistica e un’attitudine degne di rispetto.

Tracklist:
01 Don’t Pretend
02 To My Falling Star
03 Without You
04 Watch Us Die
05 Don’t Include Me in Your Dreams
06 Veils
07 H.A.T.E.
08 Grey Skies
09 Break the Circle
10 (The World) In My Mind

Alex “Engash-Krul” Calvi

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70