Recensione: Symphony Of Death

Di Alessandro Zaccarini - 30 Luglio 2003 - 0:00
Symphony Of Death
Band: Grave Digger
Etichetta:
Genere:
Anno: 1993
Nazione:
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73

Uscito durante il tour di The Reaper con la stessa line-up e sempre su Gun questo mini segue in linea di massima le coordinate musicali e tematiche del suo predecessore come una sorta di continuo.

Il disco si apre infatti con un intro tetro e sinfonico (Intro) che porta direttamente alla title-track. Il riff accantivante, la solita (grandiosa) inconfondibile voce di Chris Boltendahl e un ritornello diretto e orecchiabile fanno infatti di Symphony Of Death il pezzo migliore dell’omonimo mini-album. Seguono Back To The Roots e House Of Horror che sono una sorta di ibridi fra l’heavy dei primi tempi e il sound più cupo e speed-oriented di The Reaper. Gli animi e i tempi si riscaldano con Ghout It Out dove gli standard sono quelli veloci e prorompenti e dove si nota fortemente come mai lo stesso Boltendahl ritenga questo mini una specie di The Reaper part II. World Of Fools, più lenta e cadenzata della precedente, è uno di quei tipici pezzi che ti aspetti dal quartetto germanico, niente di più e niente di meno che un lavoro dei Grave Digger di quei tempi. Stesso discorso per la più spedita Wild And Dangerous, breve ma intensa, che chiude i 25 minuti di musica di questo godibile mini.
Ovviamente, neanche da dirlo, se The Reaper visita frequentemente il vostro lettore allora Symphony Of Death è quasi obbligatorio e altrettanto consigliato è se amate i Grave Digger dei primi tempi (quelli fino a Heart of Darkenss per intenderci). Altrimenti questo resta un buon mini-album da tenere in considerazione nel caso lo trovaste in offerta da qualche parte.
Fuori dal discorso musicale c’è da segnalare anche che per la prima volta, proprio sulla copertina di Symphony Of Death, grazie all’abile mano di Andreas Marschall (famoso anche per le copertine di gruppi come Blind Guardian, Rage, Kreator, Udo, Running Wild…) compare proprio The Reaper, lo Scava-fosse che caratterizzerà da lì in poi tutti gli artwork dei lavori dello zio Chris e compagni.

Tracklist:

1. Intro
2. Symphony Of Death
3. Back To The Roots
4. House Of Horror
5. Ghout It Out
6. World Of Fools
7. Wild And dangerous

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