Recensione: Tales

Di Francesco Sgrò - 29 Settembre 2014 - 0:01
Tales
Etichetta:
Genere: Power 
Anno: 2014
Nazione:
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73

A ben quattro anni distanza dalla pubblicazione di “Entrance”, album che sancì il debutto discografico dei Tears Of Martyr, il combo spagnolo torna di nuovo a ruggire dando alle stampe sotto l’ala protettrice della Massacre Records, questo  interessante “Tales”, lavoro che naturalmente ha il compito di confermare quanto di buono proposto dal gruppo in occasione del coraggioso esordio.
Guidati dalla suadente voce della cantante soprano Berenice Musa – in questa occasione posta in un ruolo maggiormente di rilievo rispetto al precedente album, in cui il contributo vocale compariva solamente in poche tracce – i nostri danno libero sfogo alla propria vena creativa, allestendo un album dal sapore gotico, ricco di melodia, che non mancherà di rendersi interessante nei confronti di tutti i sostenitori del Power Metal più operistico e teatrale.

Un elegante tappeto tastieristico – curato da Enrik Garcia, chitarrista dei conterranei Dark Moor, ospite speciale in questa particolare occasione – inaugura la risoluta “The Scent N. 13 th”, opener che dopo pochi istanti scatena un potente turbine di energia, contraddistinto dai potenti riff macinati dalla sei corde del chitarrista/cantante Miguel Angel Marques, sui quali si stagliano le ottime melodie barocche interpretate con maestria dalla bella cantante. Immancabile il supporto della sezione ritmica compatta e precisa, sfondo di un brano ben costruito e cesellato da un sempre efficace alone di teatralità, ben evidenziato dal ficcante intermezzo.
La seguente “Golem”, prosegue con coerenza il percorso avviato dalla traccia precedente, mantenendo in risalto tutti gli ingredienti tipici del sound del gruppo: i nostri infatti riescono nuovamente con successo ad unire potenza e melodia, attraverso i crudi riff chitarristici e gli oscuri vocalizzi growl, sempre interpretati dal bravo Marques, abile nel donare un tocco di drammaticità al brano. “Golem” offre in ogni caso, una massiccia dose di melodia, grazie ancora al notevole lavoro svolto dalla vocalist, protagonista di un refrain riuscito e di piacevole ascolto, preludio di un maestoso break strumentale ottimo nel mostrare l’anima più epica ed orientaleggiante dei Tears Of Martyr.

Atmosfere maggiormente sognanti e malinconiche giungono sulle note della bella “Mermaid And Loneliness”, ballad dal sapore mistico, completamente dominata dall’ugola della bravissima Berenice Musa, artefice di una performance profonda e ricca di pathos.
Si torna poi all’epico con la teatrale ed oscura “Vampiress Of Sunset Street”, episodio in cui emerge l’anima più orrorifica della band, per un risultato complessivo estremamente variegato e dinamico.
Con la seguente e breve “Ancient Pine Awaits”, le sonorità si addolciscono nuovamente in un brano acustico e dal sapore medievale, che pare quasi ricordare il classico sound dei primi Rhapsody (quelli di “Legendary Tales”).

Il Power Metal teatrale tipico del gruppo spagnolo, è di nuovo di scena con la decisa “Lost Boys”, la quale pur avvalendosi di uno schema compositivo ormai consolidato, sembra purtroppo soffrire di un coro non all’altezza delle aspettative, pur conservando alcuni spunti melodici interessanti.
Stessa sorte anche per la plumbea e sofferta “Fallen Hero”, che malgrado un’ottima prova dei singoli musicisti coinvolti, non riesce ad entusiasmare appieno, risultando alla lunga poco convincente ed opaca.

La cupa “Of A Raven Born” mantiene l’opera su velocità controllate, ma fortunatamente riesce a riportare nella giusta direzione il gruppo, che non manca ancora una volta di volgere uno sguardo di ammirazione verso il lavoro svolto dagli storici Rhapsody nei loro primi anni di carriera.
Gli ultimi istanti di questa seconda release sono scanditi dalla bellissima “Wolves And A Witch”, anticipazione della breve e strumentale “Rain Into The Forest”, efficace sigillo malinconico di un album certamente interessante e di non facile assimilazione che, nonostante qualche sporadica incertezza, riuscirà nel compito di stuzzicare l’attenzione degli appassionati del Metal più sinfonico e barocco.

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