Recensione: Tardo Pede in Magiam Versus [Reissue]

Di Stefano Ricetti - 17 Marzo 2015 - 12:30
Tardo Pede in Magiam Versus [Reissue]
Band: Jacula
Etichetta: Black Widow records
Genere: Progressive 
Anno: 2007
Nazione:
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85

Il medium Parthenzy era potentissimo! Per me è stato un esempio esistenziale notevole. Il suo “sabbah” era il venerdì notte. Spesso cadeva in tranche evocando spiriti suicidi e da lì accennava al canto di melodie che poi, una volta armonizzate, strutturate, arrangiate, diventavano brani, tutti i brani di Tardo Pede in  Magiam Versus”. Questo quanto dichiarato dal leader degli Jacula Antonio Bartoccetti fra le pagine del libro Magister Dixit, narrante la sua storia e quella dei suoi numerosi progetti recentemente uscito per la Tsunami Edizioni, a firma Eduardo Vitolo.

Tornando al disco, correva l’anno 1972 e il mercato accolse il secondo parto discografico di una affascinante band che portava in dote il logo e il nome di una vampira sexy, protagonista di fumetti horror a carattere erotico molto in voga in quegli anni, che qualcuno fra i più stagionati sicuramente ricorderà anche per via di qualche diottria in meno lasciata sul campo…

La recensione fa riferimento alla ristampa in Cd operata dalla label italiana Black Widow Records nel 2007, per parola dello stesso Bartoccetti, la migliore e la più esaustiva delle undici uscite finora a partire dal ’72.

L’album venne concepito all’interno del Castello Vitalini Rocca d’Ajello, fra le mura di un’ala dell’affascinante maniero gentilmente concessa a Bartoccetti da parte della Contessa Monaldi. Un luogo misterioso, magnetico, pregno di storia purtroppo oggi totalmente svilito e adibito alla celebrazione di matrimoni e cerimonie.  L’incredibile copertina è opera del disegnatore britannico Travers, che su richiesta dello stesso Antonio tramuta con i colori adeguati l’immagine della monaca che si ciba delle ossa dei morti, già utilizzata per il debutto In Cauda Semper Stat Venenum, del 1969.

Gli studi Angelicum di Milano ospitarono le fasi di registrazioni dei brani di Tardo Pede, in quanto disponibile fra quelle stanze un bellissimo organo a canne, affidato a Charles Tiring, personaggio inglese interessantissimo, in quel periodo totalmente coinvolto con gli Jacula, che va ad affiancare i deus ex machina del tutto, ossia il polistrumentista – e molto, molto altro – Antonio Bartoccetti e Vittoria “Fiamma Dallo Spirito” Lo Turco, la quale si occupa delle voci oltre ai violini e al Minimoog.

L’album venne pubblicato sotto forma di vinile a 33 giri per la The Rogers Records in sole 112 copie, anticipando un disastro commerciale che si rifletterà anche al botteghino del Teatro Arte di Milano, con quarantacinque paganti per il concerto promozione del disco.

Il progetto, evidentemente, così come accadde ad altre, validissime realtà tricolori, anticipò nettamente i tempi e si dovette accontentare, all’epoca, di riscontri inferiori alle attese. La proposta musicale degli Jacula, per poter essere in qualche modo incasellata dalla critica, venne definita Progressive, anche sa mai come in questo caso l’etichetta stava stretta a una fucina di idee ed esperimenti come quella partorita da Bartoccetti e sodali. In seguito, il tempo fu galantuomo nei confronti di Tardo Pede in Magiam Versus, così come per buona parte delle realizzazioni a nome Jacula, Zora e Antonius Rex – altri fondamentali moniker facenti capo ad Antonio – riconoscendo al polistrumentista italiano i propri sacrosanti meriti, con gli interessi.

Il pezzo posto in apertura, U.F.D.E.M. (acronimo di uomo fallito dell’era moderna) propone un testo in lingua italiana ancora fottutamente adatto ai giorni nostri, ove il danaro detta le regole e qualsiasi altra cosa non faccia riferimento ad esso risulta tristemente impalpabile e su di un piano inferiore: credo religioso e rispetto per l’ambiente, ad esempio, immolati sull’altare della “crescita” scriteriata sempre e comunque. Da notare che il problema venne sollevato dagli Jacula nel lontano 1972 e la RAI, al servizio di soliti potentati, si rifiutò di far passare la canzone all’interno del contenitore Per Voi Giovani, proprio per evitare che potesse risvegliare qualche coscienza nei confronti dello sviluppo industriale! Musicalmente il brano mette in luce una incredibile vena nell’associazione dei suoni sontuosi  dell’organo suonato da Tiring e il cantato di Fiamma Dallo Spirito.

Praesentia Domini ne perpetua le atmosfere spettrali grazie a una performance da brivido della stessa interprete in lingua latina, evocativa come poche. Nella fattispecie viene analizzato il fatto che l’uomo, attratto dalla componente materialistica, si dimentica bellamente dell’esistenza di Dio… Jacula Valzer è semplicemente straniante, alla stessa maniera di certi film italiani di qualche decennio fa, ove, opportunamente miscelati, convivevano al meglio musiche celestiali accompagnate a fatti violentissimi, a costituire un ossimoro di altissimo valore artistico, proprio come fatto dagli Jacula in questo pezzo dalla forte connotazione Progressive.

A seguire la giganteggiante Absolution, dalla carica gotica altissima. Basta chiudere gli occhi e ci si trova all’interno di una cattedrale di quelle con le mura altissime, durante il crepuscolo, mentre da una porticina in fondo, illuminata da una luce fioca, giungono dei cori gregoriani carichi di secoli di storia… La ristampa della Black Widow, finemente curata da Massimo Gasperini, per la prima volta nella storia ricolloca questo pezzo al posto che gli spetta, cosa che non fu possibile nel 1972, a causa del furto del brano perpetrato dallo stesso tastierista Charles Tiring… Per chi scrive l’highlight di Tardo Pede in Magiam Versus.

Long Black Magick Night contribuisce a mantenere alta la tensione, il recitato in inglese di Vittoria Lo Turco si annida fra le spire di un pezzo trasognante e chiusura affidata a In Old Castle, brano che raggiunge il proprio orgasmo fra le note del fantastico organo a canne degli Studi Angelicum, per poi accomiatarsi con una frase sussurrata dallo stesso  Antonio Bartoccetti. La ristampa si arricchisce, in veste di extra track, del video di Absolution, datato gennaio 1973, davvero tutto da vedere…

Tardo Pede in Magiam Versus è lavoro difficilmente collocabile, nonostante l’allure Progressive sia prevalente sul resto. Costituisce il tipico album ascrivibile a un qualcosa in dipendenza della sensibilità musicale e dal background di ciascuno di noi. Un unicum che personalmente ho trovato capace di risvegliare antiche pulsioni legate alla nostra terra, pregna di un passato affascinante ancorché misterioso, laddove i miracoli si mischiavano a fatti tremendi e leggende senza fine. Gli Jacula hanno scritto la colonna sonora di questo viaggio ideale fra le tenebre dell’Italia, solcate da raggi di luce fortissimi, vividi, portatori di moniti e messaggi carichi di speranza, se ben interpretati. Un lavoro pregno di magnetismo, ove il pathos scaturito dalle possenti note dell’organo, a volte totalizzanti, fanno dimenticare la latitanza della ritmica di base,  a fornire un ulteriore elemento peculiare al disco.

La ristampa Black Widow Records denominata 35th Anniversary Edition, in formato digipak, si accompagna a uno stuzzicante libretto di venti pagine ottimamente allestito fra testi, note varie, disegni e fotografie. La terzultima riporta, in lingua italiana, le impressioni del professore inglese Steve Crombell nei riguardi del disco. La migliore definizione di Tardo Pede in Magiam Versus rimane probabilmente quella sviluppata dallo stesso letterato britannico, che di seguito viene riportata fedelmente: “Comunicazione parabiblica costruttiva per l’anima con vibrazioni musicali in area mistica, esoterica, teologica”.

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti

 

ANTONIUS REX

 

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