Recensione: Terrorform [EP]

Di Nicola Furlan - 13 Novembre 2012 - 0:00
Terrorform [EP]
Band: Bludvera
Etichetta:
Genere:
Anno: 2012
Nazione:
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82

Wow! Peccato sia solo un EP! “Terrorform”, esordio discografico della thrash metal band britannica Bludvera, è uno dei tanti dischi prodotti dalla EBM Records, etichetta che, album dopo album, si sta ritagliando una buona fetta di mercato in ambito thrash metal. Che si tratti di thrash filo europeo piuttosto che di thrash-core U.S.A. East Coast poco importa, l’occhio punta sempre nella direzione del talento potenziale, là dove l’orecchio coglie quel qualcosa in più, quel qualcosa che lascia trasparire attitudine e istintiva voglia di spaccare! Cosa ascolterete mettendo “Terrorform” nel lettore Cd? È presto detto.
I Bludvera sono inclini a un thrash-core dinamico, allienato a quanto di meglio il mercato delle giovani band proponga al momento. Ci riferiamo a gruppi del calibro di Gama Bomb, Pitiful Reign (R.I.P.), Municipal Waste, Violator e, in generale, a tutta la schiera che altro non fa che rispolverare quello che i Nuclear Assault avevano lasciato incompiuto con “Out of Order” del 1991. Ciliegina sulla torta? Qualche capatina sulla costa opposta degli Stati Uniti per raccogliere le briciole incandescenti seminate dalla ferocia degli Slayer al passo dell’inarrestabile ritmica ‘Exodus’: il gioco è fatto!
Il connubio perfettamente equilibrato di quasi tutte le componenti più efficaci del thrash metal internazionale (più o meno datato…) sono sintetizzate in questi trenta minuti di validissima musica estrema. Il tutto è confezionato con gusto revival, sebbene l’energia che fuoriesce dal serbatoio radioattivo del quintetto celi un impeto e una freschezza giovanile di grande rispetto.
Pure la prestazione dei singoli emerge con personalità: dalle sezioni ritmiche ai soli, non dimenticando la brillante prestazione vocale del tarantolato Scott Clayton.
Nel complesso: che botta! Non possiamo di certo parlare di rinascita della Apple-Core britannica, ma di certo, il Regno Unito in generale, continua a dare segni di vita come pochi altri nel mondo (di diritto ci mettiamo dentro pure l’Italia!). Credetemi, sapete quanto sono ‘bastardo dentro’ con le valutazioni, ma qui bisogna riconoscere qualcsa in più, sebbene sia solo un EP. Qui, per davvero, siamo di fronte a un mini disco sopra la media, sia per quanto riguarda le abilità tecniche dei singoli, sia per quanto riguarda le idee.
Grande disco, ribadiamo, per una band che, ci auguriamo, possa proseguire la propria carriera nella stessa maniera in cui l’ha iniziata… e ci auguriamo il medesimo standard e non una ulteriore crescita, solo per una questione scaramantica e di salvaguardia dei ‘vecchi’. Perché scaramantica? Meglio che i grandi interpreti della scena non lo sappiano, pena cassa integrazione immediata!
Chiudiamo con qualcosa di concreto: date un ascolto a Voyage Beyond the System, tanto per scegliere quella che, a personale modesto parere, rappresenta l’essenza dei Bludvera. Poi ne riparliamo…

Nicola Furlan

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Tracce:
01. Reanimate –    03:18     
02. Powerhouse – 04:01     
03. Citizen Monopoly – 03:58     
04. Terrorform – 04:24     
05. Parasitic Death Sentence – 04:30     
06. Voyage Beyond the System – 03:34     
07. Conjure the Dead – 05:10       

Durata: 29 minuti ca.

Formazione:
Lui Ennis: Basso
Baz: Batteria
John “Patto” Patterson: Chitarra
Scott Clayton: Voce
Joey Jaycock: Chitarra

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