Recensione: Teumman Part One

Di - 22 Agosto 2011 - 0:00
Teumman Part One
Band: Dark Ages
Etichetta:
Genere:
Anno: 2011
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
85

La storia dei Dark Ages parte dal lontano, più precisamente dal 1982 con gli embrionali Moth Killers, quando il chitarrista Simone Calciolari raduna alcuni amici e fonda il gruppo oggetto della recensione due anni dopo. La trafila, poi, è la solita: prove su prove, qualche concerto, la ricerca di un’identità musicale e gente che va e che viene all’interno della formazione. Nel 1991 vede la luce l’album Saturnalia con la cantante Guia Roncaia. Uscito in vinile e musicassetta, diviene poi oggetto di ricerca collezionistica. Segue la promozione e un inatteso periodo di stop, interrotto nel 1996 con una line-up rivisitata che affronta un discreto numero di date dal vivo. 

Altro momento di riflessione finché nel 2008 vi è il consolidamento dei Dark Ages, tanto che inizia a prendere forma il progetto per un concept album chiamato Teumman, suddiviso in due album, che si basa sulla tradizione delle Rock Opera melodrammatiche e si rifà all’antica cultura assira. La prima parte del lavoro esce quest’anno per Emmeciesse Music Publishing e consta di booklet di sedici pagine con tutti i testi, invero poco leggibili per via del carattere grafico infelice, anche se visivamente bello, utilizzato.

Overture è semplicemente il viatico per entrare in una dimensione musicale eterea, che si palesa materialmente con il pezzo numero due, intitolato Battlefield. Peculiarità del combo veronese è il fatto di pestare quando c’è da pestare, levandosi di botto l’ideale doppiopetto – nel caso di Angela il tailleur grigio – e indossare la T-Shirt smunta color topo originale degli anni Ottanta con tanto di chiodo d’ordinanza sopra. La voce di Davide Cagnata è possente, maschile e concede poco al compromesso, così come la chitarra di Simone Calciolari. Potenza heavy metal ma anche influenze Progressive a comporre un insieme celestiale. Lo spettro artistico dei Dark Ages non è facilmente inquadrabile, riuscendo a fondere al meglio la magia degli anni Settanta con quello che ci si aspetta oggi dalla musica dura, senza per questo assolutamente calare le braghe nei confronti del compromesso.   

The Fall è un passaggio strumentale degno della tensione delle composizioni di Ennio Morricone, Hell risulta meno luciferina di quello che ci si potrebbe attendere nella parte centrale per poi inanellare cambi di tempo dal grande pathos. Altro strumentale con la drammatica Damned, spezzata dalla gragnola di riff di The Oath, il pezzo più HM del lotto, con il singer sugli scudi e un tappeto di tastiere retrò da brivido suonate da Angela Busato.

New Life e nuova vita sia, dunque: le note di un piano  conducono per mano l’ascolto di un cammino interamente strumentale che ricorda antichi scenari epici, poi un incedere a la Virgin Steele dei tempi d’oro spalanca le porte dell’ideale orgasmo musicale al brano Arrival, altro esempio di composizione dura applicata alla tragedia, con riff pesanti e la voce senza sconti di Cagnata per un brano che riesce nell’impresa di risultare stupendamente arioso, nonostante le premesse.Il finale con i tuoni del pezzo precedente lascia cadere al suolo una pioggia battente accompagnata dalle sapienti note del piano in The Palace, ulteriore episodio senza cantato.  

Drop of Rain mostra il lato dolce del singer, al servigio della prima composizione inquadrabile nel filone melodico, degno figlio degli irripetibili Seventies. In Scared convivono le anime dei Queensryche insieme con quelle tipicamente italiane e, nella fattispecie possenti, di marca Dark Ages. Doubt è semplicemente un lampo e la chiusura viene affidata alle esperte mani di Regret, canzone dall’andamento frizzante, a suon di riff ben scanditi e duelli fra delle voci che si rincorrono. Finale cinematografico in crescendo mentre cala il cremisi sipario sul disco.  

Teumman Part One è concept di classe, adulto, figlio di un lavoro che nasce giorno dopo giorno e abbisogna di tempo per dischiudersi del tutto ma che alla resa de conti sa fondere in un’unica, magica miscela, heavy metal, progressive, hard rock e musica classica e per dare il meglio di sé va gustato d’un fiato, ripetendo l’operazione al bisogno. Per molti potrebbe addirittura assurgere alla top ten delle proprie colonne sonore di questo 2011, in attesa della seconda parte del lavoro.  

Dopo Adramelch e Dark Quarterer il Metallo Italiano dai connotati originali al di là del genere proposto  aggiunge un’altra freccia di valore al proprio arco: la candidatura dei Dark Ages, unici e altrettanto difficilmente inquadrabili.  
 

 

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti
 

 

Discutine sul forum relativo  


 


Tracklist:
1. Overture
2. Battlefield
3. The Fall
4. Hell
5. Damned
6. Oath
7. New Life
8. Arrival
9. The Palace
10. Drop of Rain
11. Scared
12. Doubt
13. Regret

Line-up:
Simone Calciolari – chitarra
Davide Cagnata – voce
Angela Busato – tastiere
Marco Gennari – basso
Carlo Busato – batteria

 

Ultimi album di Dark Ages

Band: Dark Ages
Genere: Progressive 
Anno: 2017
75
Band: Dark Ages
Genere: Heavy 
Anno: 2013
79
Band: Dark Ages
Genere:
Anno: 2011
85