Recensione: The Age of Miracles Has Passed

Di Sandro Galati - 15 Novembre 2008 - 0:00
The Age of Miracles Has Passed
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Anno: 2008
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50

I Lecherous Nocturne sembrano attivi fin dal lontano 1997 ma nonostante ciò immagino che per molti possano risultare poco conosciuti. Niente di strano se si pensa che con questo The Age of Miracles Has Passed sono alla loro seconda uscita sulla lunga distanza. Forse molti li ricorderanno più per via del fatto che vi militava un certo Dallas Toler-Wade (in veste di drummer) e altri musicisti attivi in diverse bands del settore, alcuni ancora riconducibili ai Nile e non solo.
Adoration For The Blade (full-length di debutto del 2006) lasciò parecchio perplessi, principalmente a causa di scarse capacità creative la cui carenza non li aiutò di certo a farli spiccare (nonostante i diversi nomi di richiamo coinvolti) nel marasma sempre più affollato della scena death mondiale.
A distanza di due anni si ripresentano con questo nuovo full-length licenziato dalla Unique Leader e bisogna ammettere che un seppur piccolo salto qualitativo c’è stato.

Dopo diversi rimaneggiamenti in seno alla line-up e grazie anche all’appoggio ben più sostanzioso della label sopra citata i Nostri riescono in parte a correggere il tiro: l’album nella sua interezza si assesta su un livello ben più piacevole del suo predecessore, merito soprattutto del lavoro svolto dai nuovi musicisti capaci di esprimere al meglio certi passaggi e merito anche di una produzione molto buona. Qui finisce “il piccolo salto qualitativo” perchè il problema cronico della (assente) personalità resta; le citazioni si sprecano durante l’ascolto e anche quando cercano di proporre un minimo di personalità riescono (loro malgrado) a far notare certi limiti inerenti soprattutto la struttura e la coesione di idee.
L’intro angosciante e dissonante di Just War Theory avrà fatto dolorosamente fischiare le orecchie agli Immolation. La traccia prosegue con riffs più o meno azzeccati e belli ma personali solo nel caso in cui negli ultimi 15 anni abbiamo vissuto in cima ad un monte… in totale solitudine e in ascolto solo ed esclusivamente dei rilassanti suoni ambientali che la natura ci può offrire.
“I Soliti Sospetti” del death/brutal e anche del black metal fanno capolino un pò ovunque: inmancabili i richiami ai Nile ma sembra di sentire la band del South Carolina che arranca, lontana dal potente influsso degli dei Egizi. Poi arriva When Single Shines the Tripled Sun e la qualità si innalza: song veramente bella, ma la perenne ombra oppressiva proiettata dai soliti grandi nomi (Monstrosity in questo caso, ma anche Behemoth e Nile… ovviamente) riesce in fine a far svanire quel minimo entusiasmo sentito ad inizio brano. I ritmi, fino adesso piuttosto sostenuti, rallentano con The Age of Miracles Has Passed ed è esemplificativo come proprio nella titletrack si registri il minimo storico in fatto di idee: tipico brano doomish Nile style (sì, sempre loro…) graziato, si fa per dire, da una linea melodica/atmosferica simile in maniera imbarazzante a quella di un brano ben più famoso dei Pantera di The Great Southern Trendkill (non scherzo, provare per credere). In Death Hurts Only The Living sbucano fuori anche gli Origin… ma lasciamo stare che è meglio. Basterebbe anche soltanto un nuovo misero EP degli Agiel per spazzare via tanto piattume di idee personali.
Bene, inutile proseguire, rischierei solo di inacidire la disanima e nonostante quanto scritto mi va comunque di sottolineare che non ci troviamo al cospetto di un album brutto, ne suonato o prodotto male… ma vi basta?

Anche l’ottima Unique Leader toppa di tanto in tanto ma fa comunque piacere che ciò non vada a discapito del supporto verso altre band ben più meritevoli messe sotto contratto dalla stessa; cito gli Italiani Hour Of Penance e i nuovi arrivati Vomit The Soul, che, nonostante non possano vantare veri nomi di spicco al loro interno, riescono sicuramente ad essere più efficaci e a regalare più emozioni rispetto a bands come i Lecherous Nocturne che avrebbero tutte le carte in regola per andare oltre il “solito compitino ben fatto”.

In periodi dispersivi e di sovraccarico come questi personalmente penso che in giro ben altri gruppi siano più meritori di supporto e attenzione. A voi l’ardua (si fa per dire) scelta.
D’altronde anche gli stessi Lecherous Nocturne hanno chiaro il concetto: “L’era dei miracoli è passata”, peccato che forse si riferiscano ad altro.

Sandro ‘sand’ Galati

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Tracklist:

1.Just War Theory
2.We are as dust
3.When Single Shines the Tripled Sun
4.Edict of Worms
5.The Age of Miracles Has Passed
6.Requiem for the Insects
7.Death Hurts Only the Living
8.The Preponderance of Fire

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