Recensione: The Animal Spirits

Di Stefano Ricetti - 24 Febbraio 2011 - 0:00
The Animal Spirits
Band: Slough Feg
Etichetta:
Genere:
Anno: 2010
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
81

Gli Slough Feg tornano, dopo un anno appena, a far parlare di Loro in termini di nuove e inedite uscite discografiche. The Animal Spirits, infatti, segue Ape Uprising del 2009 e conferma ulteriormente il connubio con l’etichetta tricolore Cruz del Sur Music. Tale livello di prolificità da parte del combo Usa non si toccava dai tempi dell’accoppiata Twilight of the Idols (1999)/Down Among the Deadmen (2000).  
Il nuovo arrivato presenta una copertina senz’altro anomala, nettamente controcorrente e dall’appeal commerciale dubbio –  quantomeno a prima vista -, priva del nome del gruppo e del titolo dell’album. Il personaggio rappresentato, poi ricorda inconsapevolmente ma molto da vicino l’identikit che nei primi anni Ottanta venne diffuso riguardo il Mostro di Firenze; inquietante. Altrettanto spartano il libretto: solo quattro pagine, nessuna foto, i dati tecnici essenziali riguardo il disco e, a chiudere, il testo del pezzo Trick The Vicar.

Proprio quest’ultima apre, in maniera galoppante, l’album, subito dopo spodestata dalla più riflessiva The 95 Thesis. La strumentale Materia Prima puzza di Progressive italiano anni Settanta per metà, poi si impenna trasformandosi in un caleidoscopio di ispirazione Iron Maiden periodo aureo vergato Di’Anno fino al termine.

Free Market Barbarian, dal grandissimo titolo, è mistica e dura allo stesso tempo, esattamente come sapevano essere certi suoni provenienti dalle umide e grigie cantine in quel di Londra nel 1979 e dintorni. Dopo la cerimoniosa Lycanthropic Fantasies è la volta di Ask The Casket, episodio che pare fuoriuscito al crepuscolo di una serata alcoolica fra amici, quando qualcuno dei presenti, normalmente dotato a livello vocale e ancora in possesso del minimo sindacale di senno, dà il colpo di reni che stupisce tutti, fra asce fragorose.

L’eroica plumbea di Heavyworlder tira la volata alla cover sublime di The Tell-Tale Heart dell’Alan Parsons Project, rispettabilissimo combo che, fra tutto il resto, vanta il tormentone Eye In The Sky del 1982. Godimento puro per chi già è avvezzo alle soluzioni stilistiche degli inglesi, arricchito da un retrogusto Motorhead prima maniera e dal basso nelle sapienti mani di Adrian Maestas, a dettare legge.

Kon-Tiki è semplicemente spiazzante e le sorprese non finiscono: la successiva Second Coming rimanda a quella malinconia Seventies celebrata da alcuni dei Nostri cantautori, quelli con gli attributi. Tactical Air War costituisce il pezzo più veloce e più HM del disco, a dimostrare al mondo che quando c’è da “menare” gli Slough’ ci sanno sempre fare, al di là della ricerca continua. Un segnale importante, senza dubbio, tenendo conto che a dar man forte ai Nostri vi è nientepopodimeno che Bob Wright, singer dei Brocas Helm

The Animal Spirits non cambia di una virgola la sostanza degli Slough Feg. Il lungo e particolare viaggio musicale di Mike Scalzi e pard procede con soluzione di continuità, rifuggendo per scelta sia umana che artistica qualsivoglia indulgenza al business. Il trademark degli americani non viene scalfito, mantenendo intatta quella’aurea di anti-commercialità che da sempre li accompagna. Niente concessioni a iper-produzioni, urla disumane, esplosioni bombastiche, riff spaccamontagne artefatti piuttosto che agganci dalla melodia facile. Men che meno trova spazio il modernismo mascherato da evoluzione.

Non facile e non immediato, imprescindibile per chi è naturalmente predisposto. Scalzi è un genio e come tale ci sta che possa risultare incompreso. Disco per sognatori, non nella accezione biblica del termine. Intimista, originale, imprevedibile, per certi versi unico, naturalmente al netto delle inevitabili influenze. Accostabile, solamente per attitudine e aplomb a peculiarità come Cirith Ungol, Dark Quarterer, Adramelch, Manilla Road, Heavy Load e gli stessi Brocas Helm, da ben intendersi ognuno all’interno del proprio ambito.

Curioso sarà scoprire, noi stessi e fra dieci anni, che sensazioni riuscirà ancora a regalarci un lavoro particolare come The Animal Spirits. Appuntamento, quindi, al 2021.  
 

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti

Discutine sul forum relativo

Tracklist:
1. Trick The Vicar
2. The 95 Thesis  
3. Materia Prima
4. Free Market Barbarian
5. Lycanthropic Fantasies
6. Ask The Casket
7. Heavyworlder
8. The Tell-tale Heart
9. Kon-tiki
10. Second Coming
11. Tactical Air War

Line-up:
Mike Scalzi – Voice, Guitar
Angelo Tringali – Guitar
Adrian Maestas – Bass
Harry Cantwell – Drums

 

Ultimi album di Slough Feg

Band: Slough Feg
Genere:
Anno: 2009
83
Band: Slough Feg
Genere:
Anno: 2005
80