Recensione: The Answer [Reissue]

Di Stefano Ricetti - 19 Dicembre 2013 - 16:40
The Answer [Reissue]
Band: Sweet
Etichetta:
Genere: Hard Rock 
Anno: 2013
Nazione:
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78

Immergersi in disco degli Sweet della portata di The Answer equivale a leggere un testo sulle origini dell’Hard Rock di stampo melodico, nonostante risalga al ’92. Ogni brano, nessuno escluso, richiama, oggi e al primo scolto, sonorità di altre band, che però mediamente iniziarono a raccogliere il successo durante il corso degli anni Ottanta. La differenza, abissale, è che nel caso del gruppo di Andy Scott si è in presenza delle partiture originali, del seme di un certo modo di interpretare le sonorità dure, ove la melodia riesce sempre a farla da padrona. A partire dai più o meno coevi Kiss e Ac/Dc è un susseguirsi di ensemble che hanno pescato a piene mani all’interno del vastissimo repertorio del combo albionico: Van Halen, Death SS, Lizzy Borden, W.A.S.P., Motley Crue, Danger Zone, L.A. Guns, Ratt, Warrant, Survivor, Extreme, Def Leppard, Europe, Pretty Maids e ci si ferma qua per non occupare oltremodo lo spazio delegato alla recensione.

Gli Sweet vengono soprattutto ricordati per aver inanellato, nei formidabili anni Settanta, ben tredici UK Top 20 hit singles, nonostante la band sia tuttora viva e vegeta e si conceda in veste live per lo più nel recinto dei grandi festival, sempre con l’immarcescibile Andy Scott al timone. Viceversa da segnalare, come “solisti”, il già fissato Satisfaction Guaranteed 2014 tour che, ovviamente, non toccherà l’Italia.

The Answer, o per essere precisi solamente “A”, venne registrato nel 1992 in quel di Hannover, in Germania e rivede oggi la luce in versione remaster con l’aggiunta di tre bonus track, per mano della Angel Air Records, label inglese di culto foriera di chicche su chicche, oltre a qualche inevitabile colpo a vuoto. La line-up schiera il solo chitarrista Andy Scott come membro originale e si completa del singer Mal McNulty (successivamente all’opera anche con gli Slade, altro gruppo celeberrimo dei Seventies), di Bodo Schopf (MSG) alla batteria, a seguire Steve Mann (MSG/Lionheart/Tytan) alle tastiere/chitarre e per finire Jeff Brown al basso (Statetrooper). La forza di The Answer, come scritto a inizio recensione, è quella di perpetuare la lezione degli anni Settanta anche vent’anni dopo, in virtù di una coerenza intellettuale d’altri tempi, immune allo scorrere del tempo.  

Oltre a cover quali Am I Ever Going To See Your Face Again dei The Angels e X-Ray Specs di Ole Evenrud gli Sweet trovano anche il modo di scherzare proponendo la parodia di Dr. Feelgood dei Motley Crue attarverso le note e il riff portante di Crudely Mott.

Per quanto attiene i pezzi 100% Sweet, impossibile restare immuni al fascino di un cantante navigato quale Mal McNulty, tanto istrionico quanto dotato, uno che sa evocare alcuni fra i migliori interpreti inglesi dietro al microfono d’antan, ma anche il Nostro Steve Sylvester, nella fattispecie in qualche passaggio particolarmente “acido”. In Do As I Say, Stand Up, Red Tape,  Dangerous Game e Marshall Stack risiede la magia elettrica del combo inglese, così come nella mielosa When Friends Fall Out ne fuoriesce il gusto melodico. Opposto il discorso riguardo le tre bonus track: sostanzialmente inutili e ridondanti, nulla di stuzzicante aggiungono alla release.

The Answer si completa di un libretto di dodici pagine con foto a go-gò e la genesi scritta di The Answer, oltre ad altre note riguardo la band.   

Giù il cappello davanti alla Storia!   

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti

 

 

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