Recensione: The Art of War

Di Federico Vicari - 5 Luglio 2008 - 0:00
The Art of War
Band: Sabaton
Etichetta:
Genere:
Anno: 2008
Nazione:
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77

Dopo Attero Dominatus, che ripeteva ridondantemente gli stessi esatti concetti di Primo Victoria, sia a livello di sound che a livello strutturale, era forse lecito aspettarsi dai Sabaton qualche innovazione.

E qualche innovazione, in questo The Art Of War, in effetti, c’è pure.

Se il tema rimane lo stesso dei precedenti lavori, la guerra, se non altro cambia l’impostazione generale dell’album, che offre una decina di tracce concatenate, stavolta, da un preciso concept; ognuno dei brani, infatti, narrerà un evento bellico attuale, ben esemplificante uno dei capitoli dell’antico trattato militare scritto dal generale cinese Sun Tzu, l’Arte della Guerra, appunto. Se il concept sembra accattivante, c’è subito da dire che non ha molta importanza o influenza ai fini strutturali del disco (se non con delle brevissime parti narrate da un’anonima voce femminile). La struttura ha comunque subito qualche variazione dal modello precedente, con una maggiore attenzione per i mid tempos, tutti di ottima fattura.

Nonostante delle piccole novità ci siano, sin dalle prime note dell’opener Ghost Division si capisce quanto piccole queste novità siano: un quattro quarti martellante, condito da tastiere onnipresenti che si spartiscono il ruolo di protagonista con solito Brodèn, che con la sua ugola sporca e fortemente accentata passa a narrare del Blitzkrieg tedesco per passare successivamente, in 40:1, a narrare dello stesso Blitzkrieg dal punto di vista polacco, sempre con grande enfasi, forte di un’aggressività che lo rende assai coinvolgente.

Molto interessante Unbreakable, probabilmente uno dei brani più elaborati mai sfornati dal sestetto svedese, che si apre come un corazzatissimo mid tempo, dalle cadenze molto più heavy del solito e tastiere sottotono, per poi accelerare improvvisamente in un finale travolgente.

Cliffs Of Gallipoli e The Price Of Mile, le due ballad, narrano gli orrori delle trincee della Grande Guerra, in modo struggente la prima e più forse più stancamente la seconda, creando comunque dei rallentamenti e delle variazioni che, insieme anche a quelli di mid tempos notevoli come Panzerkampf, ben riequilibrano le sorti di un album che rischiava di suonare troppo ripetitivo: con brani come Talvisota, che restano comunque godibili, si avvertono fin troppo richiami a riffs già ampiamente sfruttati da Brodèn e compagnia.

La formula Sabaton, insomma, funziona ancora una volta e a livelli ben superiori al predecessore Attero Dominatus, ma forse sarebbe lecito sperare in un numero maggiore di brani un tantino più strutturati, sulla falsariga di Unbreakable.

I punti di forza e le debolezze di questo The Art Of War convergono sulla chiarezza d’intenti che i Sabaton lasciano intendere prima ancora di inserire il disco nel lettore: i fan dei primi due dischi possono precipitarsi su questo ultimo parto della band senza remore alcuna, in quanto dell’ormai consolidata formula Sabaton questo è probabilmente l’esempio migliore: non ci sono veri e propri fillers, e la qualità dei brani è ben equilibrata, su livelli mediamente buoni e talvolta pure un tantino più alti.

Chi sperava in qualche cambiamento, dovrebbe invece considerare bene se acquistare un disco che seppur di buona fattura e dotato di una produzione sicuramente di buon livello, molto più attenta a enfatizzare gli aspetti più heavy del platter, non offre niente che non sia già stato sentito, sia a livello tecnico che a livello compositivo, in parecchi altri lavori degli stessi svedesi o analoghi.

Chi invece non ha dimestichezza con un Power Metal che seppur discretamente appesantito si mantiene particolarmente melodico e pomposo, forse è proprio meglio che a The Art Of War nemmeno si avvicini.

Federico “fritz” Vicari

Tracklist:
01- Sun Tzu Says
02- Ghost Division
03- The Art Of War
04- 40:1
05- Unbreakable
06- The Nature Of Warfare
07- Cliffs Of Gallipoli
08- Talvisota
09- Panzerkampf
10- Union
11- The Price Of A Mile
12- Firestorm
13- A Secret

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