Recensione: The Black Poison

Di Nicola Furlan - 7 Gennaio 2009 - 0:00
The Black Poison
Band: Svart Vold
Etichetta:
Genere:
Anno: 2008
Nazione:
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50

Gli Svart Vold nascono nel 2007 per mano dei fratelli Federico e Franceasco Cartolano e, tra fine 2007 e inizio 2008, realizzano il primo demo intitolato “The Black Poison”. Il songwrinting identifica un death metal calibrato da ritmiche hardcore e mid-tempo ben assestati. Il combo non disdegna un po’ di melodia: ogni brano è caratterizzato da un inatteso retrogusto heavy capace di richiamare alla memoria qualche sfumatura di fine periodo NWOBHM. Il tutto è assimilabile a un thrash potente e a tratti melodico.

Riconoscendo come interessanti le idee proposte, c’è anche da far notare che l’insieme appare sconnesso e lacunoso. La mancanza di una solida coesione tra i vari stili adottati tende a disorientare l’ascolto. Sebbene il riffing sia assemblato con perizia e il cantato in italiano rappresenti di fatto un apprezzabile quid in più, non sono presenti brani in grado di stimolare l’interesse di chi ascolta. Le canzoni ostentano numerose forzature, diventando dispersive e inconcludenti nel loro svolgimento. Gli assoli scarseggiano e quei pochi presenti sono incapaci di enfatizzare le parti più raffinate, ovvero quelle heavy. Le battute hardcore restano accettabili, ma non si risolvono in up-tempo apprezzabili per un risultato che, alla lunga, continua ad apparire troppo statico.
 
La produzione è un altro punto critico del disco in questione: “The Black Poison” è stato prodotto e missato presso gli Authoma Studio da Federico Pennazzato (Secret Sphere, Metal Gang, Sadist); considerati i nomi in gioco il risultato non è affatto eccellente come ci si potrebbe aspettare. Purtroppo i suoni risultano scadenti e non mettono in risalto i momenti più significativi, sminuendo il valore delle saltuarie parentesi heavy. Per contro, c’è da dire che le parti hardcore suonano graffianti piuttosto graffianti, ma non basta.

In definitiva: le idee ci sono, ma le capacità ancora latitano. La band ha sicuramente definito uno stile personale e sono presenti sufficienti spunti per guardare al futuro con ottimismo, ma si dovrà lavorare ancora duramente per amalgamare tra loro, in modo più convincente, le varie sonorità di cui si è fatto uso.
Più cura dei particolari, miglior sinergia tra gli stili adottati, maggior presenza di soli e una produzione più curata potrebbero essere i punti fermi da cui ripartire per un risultato più leggibile piuttosto che tecnicamente apprezzabile, e soprattutto capace di far spiccare al combo nostrano il salto di qualità atteso.

Nicola Furlan

Tracklist:
01 Sick By The Society
02 Svart Vold
03 Demons and Devils
04 Born to Be Hated

Line up:
Peli from Hell: Growler
Carto: Basso e Screamer
Angel of Death: chitarra ritmica e solista
Mark: chitarra ritmica e solista
CJ: batteria

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