Recensione: The Creek/Storm the Gate

Di Filippo Benedetto - 31 Maggio 2004 - 0:00
The Creek/Storm the Gate
Band: The Creek
Etichetta:
Genere:
Anno: 2004
Nazione:
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65

Inizialmente conosciuti come “Sugarcreek”, la band cambiò dopo poco tempo moniker in “The Creek” e realizzò un singolo per la propria label (chiamata “Beaver”). In seguito, per la “Music for Nations”, il gruppo pubblicò una compilation comprendente materiale risalente al periodo in cui ancora si chiamava “Sugarcreek”, giusto poco prima della pubblicazione della prima release ufficiale, “The Creek” datata 1986. Il disco ricevette un discreto plauso dalla critica e incoraggiò la band a proseguire su questa strada, producendo la seconda release, “Storm the gate”. 
Per la Escare Records è uscita, lo scorso aprile, un’edizione in digipack di questi due albums con l’aggiunta di alcune bonus tracks (alcune delle quali risalenti al periodo “Sugarcreek”). Ad un primo ascolto queste due releases denotano una discreta capacità del combo statunitense di creare songs di grande impatto, ben suonate e arrangiate in modo da risaltare una discreta capacità tecnico strumentale. 
Più nel dettaglio partirei con l’analisi del secondo cd di questo doppia riessue, “Storm the gate”. Quest’album è particolarmente interessante sotto il punto di vista della qualità del songwriting e sotto l’aspetto puramente strumentale. La band qui dimostra grinta in entrambe i versanti, sfornando songs efficaci missando melodia e potenza con intelligenza. Già la prima track, “Storm the Gate” mostra un riffing accattivante, sostenuto da un drumming dinamico. Le vocals sono ben impostate e sottolineano bene sia i passaggi di più diretto impatto che quelli più armonici. Da questa song in poi c’è un “trend” costante di abilità tecnica e collaudata esperienza nel miscelare diverse atmosfere. Lo si può notare nei seguenti brani, come la frizzante “Foxi” o il pomp rock di “Rock me tonight”, dove un refrain di facile impatto si stampa facilmente in mente o ancora la vaga cupezza introspettiva di “Girls is crying”. Il disco, come già accennato, non esplora soluzioni melodiche di più diretto impatto, ma sa avventurarsi anche in atmosfere soffuse e sognanti, come nella romantica ballad acustica “I Love”, track impreziosita da un assolo ben impostato, nella rilassante e d'”atmosfera” The Climb  o nella leggerezza quasi spensierata di “Passion”. Nel disco c’è spazio anche per una divertente divagazione rock’n’roll con la vivace “Hanky Panky”, song che non mancherà di stupire per un drumming dinamico ed efficace. 
Passando all’altro disco contenuto in questo digipack, il debut “The Creek”, notiamo un lavoro in continuo equilibrio tra sonorità più hard rock e armonie rassicuranti , a partire dalla song d’apertura “Six Days to sundays”, brano energico e diretto. Stupisce la terza traccia che si lascia piacevolmente ascoltare grazie ad un riffing di base incalzante e pieno di brio. Non tutti i brani sono impostati lungo canoni hard rock, seppur melodico, ma anche in questa release c’è spazio per episodi più rilassati, come nella quarta traccia “Just Another Fool”, brano che però ha il limite di non avere sbocchi alternativi che ne rendano l’ascolto più gradevole. In alcuni pezzi si eccede con l’uso dell’elettronica, come in “Reach and Touch”, anche se le chitarre rimangono sempre in evidenza. In chiusura di disco notiamo un riavvicinamento del combo a sonorità più hard rock con “Arthur Wideside”, dove notiamo un buon uso dei cori nel refrain principale, nonché un efficace lavoro alle chitarre.

In conclusione questa ristampa dei primi due lavori dei “The Creek” mostra una band dalle buone capacità tecnico strumentali ma purtroppo non sufficientemente “graffiante” dal punto di vista compositivo. Il songwriting di questa band, seppure sicuramente discretamente curato, ha il grosso difetto di risultare fin troppo “rassicurante”. Se i “The Creek” avessero osato di più, innestando nel corso dei vari episodi qualche “diversivo” melodico , sicuramente ne avrebbe giovato il complesso del lavoro prodotto.  

Tracklist:

CD 1 – The Creek
· Six Days To Sunday
· Dialing Numbers
· Love Will Stay
· Just Another Fool
· Lead Me Down That Road
· Love Found Me
· Reach & Touch
· Arthur Whiteside
· You Don’t Owe Me
· Institute Of Rock N Roll
· Love Found Me (1985)
· Best Of Both Worlds

CD2 – Storm the gate
· Storm The Gate
· Rock Me Tonight
· Foxy
· Girl Is Crying
· I Love
· Hanky Panky
· Passion
· The Climb
· Fountain Of Youth
· Bad Light
· On My Way
· I Like It Loud

Line Up:
Tim Clark (vocals)
Michael Hough (vocals / guitar)
Jerry West (guitar)
Robbie Heglar (bass)
Rick Lee (keyboards)
John Harwell (drums)
 

 

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