Recensione: The Dark Blood Rising

Di Matma - 6 Giugno 2002 - 0:00
The Dark Blood Rising
Band: Diabolicum
Etichetta:
Genere:
Anno: 2001
Nazione:
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78

“The Dark Blood Rising”, secondo full lenght degli Svedesi Diabolicum è un capolavoro.
Premetto che non possiedo il loro primo album ma che mi sto premurando di avere al più presto e che quindi non potrò fare riferimenti o comparazioni con esso. Ma veniamo a questo disco…

Apriamo la confezione di questo elegante digipack e mettiamo il Cd nel lettore. Quello che ci troviamo di fronte è un potente e innovativo Black Metal, o come lo definiscono loro “Infernal Black Metal”, a metà strada tra la “Old School” e una visione più “aperta” di un genere che a volte è troppo standardizzato e che quindi risulta a lungo andare troppo uguale e ripetitivo. I Diabolicum riescono invece a sviare dai canoni tradizionali per portarsi su nuovi territori a mio modo di vedere molto avanguardistici e sicuramente più completi da un punto di vista strumentale e melodico. Potenza e aggressione, riff assolutamente devastanti e malinconici, come nella splendida opener “Heaven’s Die”, con intermezzi di tastiere, musica elettronica, cori demoniaci e chi più ne ha più ne metta!

L’interpretazione vocale di Blackblood è a dir poco magnifica, sicuramente una delle migliori per il genere, glaciale e diretta come un pugno nello stomaco! Insomma, non abbiamo ancora finito di ascoltare la prima traccia che questo capolavoro ci ha già catturati e ci sta trasportando nell’abisso oscuro e maligno creato da questi geni Svedesi!

Ma andiamo avanti…

Dopo una traccia di dodici secondi solo parlata ecco “The Hatecrowned Retalitation”, altro episodio devastante di questo disco. Pure Black Metal! Riff potenti e mai ripetitivi, testi apocalittici e interpretazioni sublimi! Ormai siamo ipnotizzati dalla bravura tecnico-artistica dei Diabolicum e le nostre fragili menti non si risveglieranno mai completamente dopo l’ascolto dell’intero disco! Anche qui possiamo gustare magnifici e mai eccedenti stacchi di musica elettronica carichi di atmosfera e drammaticità come solo loro riescono a farci vivere!

Avanti con “The War Tide”, poi un’altro brano parlato: “Sound The Horns Of Reprisal”, “Bloodspawn”, e via fino all’ultima “The Nemesis Speaks…” Spaventoso! Abbiamo davvero tra le mani uno dei migliori album di Black Metal uscito negli ultimi anni! Da notare anche gli assoli di chitarra, piuttosto insoliti per il genere e i cori femminili presenti in due brani del disco che non stonano assolutamente!

Insomma, potrei stare qui delle ore a elogiare ogni sfumatura di questo album, prendere in esame ogni canzone e sviscerarne i significati più oscuri ma le mie parole non cambierebbero da quelle che già ho usato in precedenza e soprattutto il mio giudizio non cambierebbe, questo è un capolavoro!

Forse i puristi più accaniti del “TRUE BLACK METAL” potrebbero storcere il naso ascoltando questo album, ma sto parlando di quelle persone coi paraocchi che non riescono a vedere il grigio che sta tra il bianco e il nero…

Il mio consiglio è assolutamente scontato: Se siete amanti della buona musica e in particolare del Black Metal, non potete non avere sul vostro scaffale questo album, non chiedete altro, comperatelo a scatola chiusa e poi…

Ascoltatelo al buio…

Tracklist:

1. March Of The Misanthrophe
2. Heaven’s Die
3. ……
4. The Hatecrowned Retalitation
5. The War Tide (All Out Genocide)
6. The Dark Blood Rising
7. Sound The Horns Of Reprisal
8. Bloodspawn
9. The Song Of Suffering (Eleven Blades Of Darkness)
10. Into The Dementia
11. The Nemesis Speaks…

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