Recensione: The Darkest Way [EP]

Band: Mindenemies

Mini

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Anno: 2013

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I Mindenemies nascono qualche anno fa come progetto solista del polistrumentista Giuseppe Caruso che solo in un secondo momendo decide d’avvalersi di compagni di strada per dare vita a quella che ora è una formazione di tre elementi, formazione che dà alla luce questo EP promozionale dal titolo “The Darkest Way”.
Sono solo quattro i brani che presentano i Nostri al mercato underground. Si tratta di brani molto eterogenei dal punto di vista delle ispirazioni stilistiche. Tale fatto deriva dalla notevole apertura mentale che il terzetto ha verso la musica. Tante infatti le influenze percepibili: si va dall’heavy-speed metal (con qualche tecnicismo), passando per un approccio groove tipico dell’hard-rock più roccioso, fino a sforare i confini del post-grunge melodico. Non è facile, anzi, risulta alquanto complicato attribuire ai Mindenemies una collocazione artistica ben definita. Ed è questo, di fatto, il loro potenziale punto di forza. Una formazione con tantissime idee, tantissimi spunti, anche se spesso caratterizzata da una visione poco organica del songwriting. I brani, infatti, sono privi di una identità chiara. Non di rado l’ascolto si fa un po’ pesantino e nemmeno le melodie (peraltro gradevoli) riescono a fondere organicamente tutti gli elementi così vari del loro sound. Sono presenti soli, una sezione ritmica che sa farsi valere sopratutto nelle parti compositive più ‘accellerate’, ma manca ancora l’identità. Pure la produzione non aiuta a realizzare i contenuti, il lavoro alla consolle porta a livelli di volume sbilanciati e ad una spazialità di suoni estremamente contenuta. Come ultima osservazione mi sento di consigliare un miglior uso della lingua inglese con la speranza che in futuro si arrivi ad una, mi si passi il termine forzatamente anglosassone, ‘better pronunciation’.
In definitiva, “The Darkest Way” è un insieme ampio di idee, frutto di una cultura musicale approfondita e ‘sentita’ da parte della band. Altresì, il risultato di tutte queste ispirazioni ancora non sembra aver trovato una realizzazione armoniosa. A parer di chi scrive, sarà necessaria una revisione delle scelte produttive. Per il resto, di potenziale ce n’é davvero tanto, così come di lavoro alle spalle, tanto da rendere la proposta assai ambiziosa, cosa che fa ben sperare. Staremo a vedere.

Nicola Furlan

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