Recensione: The Edge of Infinity

Di Simo Narancia - 12 Settembre 2006 - 0:00
The Edge of Infinity
Band: Lunatica
Etichetta:
Genere:
Anno: 2006
Nazione:
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75

Attivi ormai dal ’98, gli svizzeri Lunatica si stanno pian piano costruendo uno spazio tutto loro nel panorama metal europeo. La ricetta usata è semplice: metal melodico ricco di orchestrazioni, qualche spunto elettronico e una valida presenza femminile dietro al microfono. Ovviamente c’è dell’altro, ovvero una buona capacità in fase di stesura dei pezzi che sta portando la band ad affinare il sound di disco in disco. Infatti, se il precedente Fables & Dreams (2004) era un po’ più diretto e “chitarroso”, questo The Edge of Infinity risulta invece più melodico, raffinato e in un certo senso leggero. Una leggerezza donata sia dalle orchestrazioni sempre presenti ma non invasive (e in pieno “film score metal”, come i Rhapsody of Fire insegnano), che dall’approccio quasi pop di alcuni brani. A questo si aggiunga che Andrea Dätwyler, fortunatamente, non è una copia delle varie Tarja Turunen o Simone Simmons ma al contrario canta “normalmente” portando quindi quel pizzico di personalità indispensabile e poi che la produzione e il mixaggio sono affidati alla coppia Paeth-Miro, ormai una garanzia per chi suona (e ascolta) certo tipo di metal.

Il cd gira bene nel lettore e offre una track-list piuttosto eterogenea, spaziando dai brani più classicamente metal come la title-track, Sons of the Wind, Together o Words Unleashed (dove ogni tanto aleggia qualche velato richiamo ai Nightwish più “moderni”) ad altri, come detto, dall’approccio quasi pop. E’ il caso per esempio della ballad Who You Are, scritta per l’occasione da Carl Falk e Sebastian Thott, due che si sono fatti un nome scrivendo brani per personaggi come Brittney Spears, Linsday Lohan e Ana Johnsson, o del successivo Out! con i suoi rimandi a certo dark-rock. L’altra ballad, The Power of Love, offre invece il lato più delicato e squisitamente sinfonico della proposta dei Nostri.
Menzione a parte per le tracce Song For You e EmOcean: la prima oltre ad essere una semi-ballad molto suggestiva ed accattivante è impreziosita dalla partecipazione di John Payne (GPS, Asia), perfetto con la sua voce calda e avvolgente; la seconda è una mini-suite ben articolata e di sicuro fascino, soprattutto nella versione bonus dove a duettare con Andrea troviamo Oliver Hartmann (Empty Tremor, ex-At Vance) che, oltre a dimostrarsi come uno tra i migliori interpreti metal attualmente in circolazione, dona maggior spessore e piacevolezza al brano. Duetti questi che da un lato ingolosiscono i possibili acquirenti, dall’altro fanno intravedere delle ottime potenzialità se mai la band deciderà di rendere ufficiale l’uso della doppia voce.

Manca ancora qualcosa per rendere vincente a 360 gradi il sound dei Lunatica, come ad esempio una maggiore incisività e ruffianeria negli assolo (visto anche che ci sono ben due axeman) o qualche brano più diretto, efficace per “trascinare le folle”, tuttavia siamo nel campo dei piccoli particolari: The Edge of Infinty è sicuramente un buon disco che piacerà agli amanti del genere e i Lunatica sono una band da tenere d’occhio.

 

Line Up:

Andrea Dätwyler: vocals
Alex Seibert: Keybords
Andrè Leuenberger: Guitars
Sandro D’Incau: Guitars
Emilio Barrantes: Bass Guitars
Ronnie Wolf: Drums

Tracklist:

1. Introduction (feat. Dieter Meier)
2. The Edge Of Infinity
3. Sons Of The Wind
4. Who You Are
5. Out!
6. Song For You (feat. John Payne)
7. Together
8. Power Of Love
9. Words Unleashed
10. EmOcean
11. EmOcean (feat. Oliver Hartman, bonus track)

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