Recensione: The End Of Tomorrow

Di Stefano Ricetti - 4 Settembre 2009 - 0:00
The End Of  Tomorrow
Etichetta:
Genere:
Anno: 2009
Nazione:
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77

I Ravage dei Firicano Bros da Boston – assolutamente da non confondere con gli omonimi di Chicago autori di Wrecking Ball nel 1986 – si fanno un mazzo tanto dalla metà degli anni Novanta nelle spesso putride paludi dell’underground tanto che questo The End Of  Tomorrow costituisce il Loro solo secondo album ufficiale dopo battaglioni di demo, Ep, ben cinque live e chi più ne ha più ne metta. Il disco segna l’esordio per la prestigiosa etichetta Metal Blade Records – nelle vesti del figliol prodigo di turno dopo le ubriacature hard/metalcore- e gode di una copertina d’altri tempi tremendamente accattivante disegnata da Ed Repka.

La strumentale The Halls Of Madness funge da aperitivo alla pantagruelica scorpacciata di metallo contenuta in The End Of  Tomorrow. Chitarre affilate come rasoi cesellano riff iperclassici tronfi sentiti già milioni di volte, uniti alla voce assolutamente nella norma del vecchio nocchiero Al Ravage che ha la stessa valenza del proverbiale cacio su maccheroni – nell’occasione confezionati con onestà e passione dalla sezione ritmica Snow/GTB –, efficace quanto abbisogna. Gli ingredienti sono questi, sapientemente distribuiti all’interno delle dodici tracce del disco. La storia dell’HM insegna che per essere ficcanti e procurarsi un posto nella hall of fame del genere non serve per forza inventarsi qualcosa di nuovo ad ogni release o sempre e comunque dover stupire in qualche modo. La carriera di Running Wild, Exciter e Anvil è lì a testimoniarlo abbondantemente.

I cari, vecchi, Ravage, suonano nel 2009 come se il tempo si fosse fermato a metà anni Ottanta, ma quello che stupisce è che riescono a farlo con gran gusto e il termometro della febbre da heavy metal, ovvero quel movimento della capoccia su e giù verticale universalmente conosciuto come headbanging lo comprova abbondantemente, veleggiando spesso e volentieri per ampi momenti nella zona rossa della scala graduata, durante l’ascolto di The End Of  Tomorrow. Heavy metal di stampo americano ma anche ammiccamenti alle metriche ossessive dei Running Wild in molti dei pezzi, così come Grave Digger (The Shredder) o degli Overkill più tradizionalmente “heavy” senza dimenticare la fondamentale lezione dei fuoriclasse inglesi degli Eighties: Saxon, Judas Priest (non a caso compare la cover di Nightcrawler, peraltro appena sufficiente) e Iron Maiden.

The End Of Tomorrow va preso – in mezzo ai denti o, se si preferisce, dritto nello stomaco – esattamente per quello che è: un monolite di HM iperstraclassicissimo da gustarsi tutto d’un fiato senza innovazione alcuna ma tanta tanta tanta attitudine e trasporto. Mai come questa volta il track by track risulterebbe riduttivo e, per certi versi, ridondante.

Ravage? Devastante, come da monicker!

 

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti

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Tracklist:
1. The Halls Of Madness
2. Reign Fall
3. Freedom Fighter
4. Damn Nation
5. The Shredder
6. Into The Shackles
7. In Shattered Dreams
8. The Nightmare’s Hold: Part 1
9. Nightcrawler (JUDAS PRIEST cover)
10. The Nightmare’s Hold: Part 2
11. Grapes Of Wrath
12. The End Of Tomorrow

Line-up:
Al Ravage – Vocals
Eli Firicano – Guitars
Nicholas Izzo – Guitars
Howie Snow – Bass
GTB – Drums

 

 

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