Recensione: The Nemesis Construct

Di Daniele D'Adamo - 4 Maggio 2010 - 0:00
The Nemesis Construct
Etichetta:
Genere:
Anno: 2010
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
66

Rispetto alla formazione che ha inciso il precedente “Rewake” (2009), con il nuovo “The Nemesis Construct” i tedeschi Emergency Gate ne cambiano due sesti: Daniel Schmidle al posto di Chris Rybak (tastiere) e Dominik “Capricorn Khaos” Scholz invece di Chris Wildmann (batteria).  

Non è molto cambiata, invece, la proposta musicale. Anzi, rispetto a un anno fa c’è stato un ulteriore ammorbidimento nonché incremento melodico dello stile, ormai a margine del death; seppur ne conservi tuttora qualche stilema. Il termine «aggressività» si deve pertanto dimenticare per discutere, piuttosto, di «accessibilità». “The Nemesis Construct” è chiaramente assemblato per inserirsi nel mercato mainstream, magari per raccogliere le briciole rimaste dal fiero pasto cui hanno partecipato gli In Flames, i Sentenced e parecchi altri. Questa motivazione, che presumibilmente sta alla base del songwriting di Matthias Kupka & Co., non è affatto detto che sia nefasta: se le canzoni hanno un buon livello qualitativo, si può lasciar perdere la voglia di ascoltare qualche novità in più per inserire il CD nel lettore senza particolari attese in merito e senza la pretesa di trovarsi di fronte a un capolavoro.

Attualmente non ci è dato di sapere se il cambio del tastierista sia avvenuto per fruire di un membro più malleabile, oppure se a causa di quest’avvicendamento si sia ottenuto il predetto incremento melodico; fatto sta che i sintetizzatori hanno preso decisamente il largo nel sound dei bavaresi diventandone, di fatto, la sezione principale (“Dark Side Of The Sun”, “Story Of A Psychopath“). Una sezione attiva nell’arricchimento dell’impatto sonoro – sempre ad alta energia – nella costruzione dei brani, nella finitura degli stessi con vari soli, anche di pregevole fattura, nell’inserimento di effetti vari e infine nella fabbricazione di cunei ambient. Un lavoro non da poco, quindi! Direi che di questo ne beneficia, in primis, il portamento del ritmo: pieno, spesso, carnoso (“Alternative Dead End”). In questo i teutonici riescono a essere efficaci, poiché nonostante la ricchezza delle armonie non c’è ridondanza; frutto di un procedimento costruttivo professionale in tutti i suoi passaggi, dalla propedeutica composizione alla conclusiva registrazione. Tale professionalità si ritrova anche nell’impeccabile continuità stilistica del platter, mai incerto nel decidere quale direzione intraprendere brano dopo brano. Tutto, però, sa di sentito e risentito, e purtroppo – per i Nostri – anche da parecchio tempo. Le chitarre svolgono il loro compito senza infamia e senza lode, così come la sezione ritmica, timorosa di accelerare dal sempiterno mid-tempo in doppia cassa (“World Escape”). Kupka s’impegna parecchio sia nel growl (oramai edulcorato) sia nelle parti pulite, spesso efficaci (“Nothing To Lose”) ma a volte non troppo riuscite, disturbate dell’ossessiva ricerca di esser catchy con maestria (“As My Bride Cries Blood”, “Diary Of Nightmares … “).

Detto ciò, l’esame uditivo delle canzoni porta a uno stringato referto: «risicata sufficienza». Tredici brani in quarantasette minuti non sono pochi, e con ciò rischiano di confondere l’ascoltatore prima e di annoiarlo poi. Cosa che, in effetti, avviene: l’aspetto tecnico, come del resto ci si poteva aspettare da quanto scritto più sopra, non si discute. Si discute quello artistico: parecchie song sono anonime e non si memorizzano nemmeno dopo svariati ascolti. Emergono così solo “An End To The Age Of Man”, “Point Zero” e “InVain”, obiettivamente inzuppate in una buona dose di melodia gustosa e accattivante. Combinando l’aspetto artistico a quello tecnico, la sufficienza generale si assesta su livelli un po’ più alti; dato il mestiere di tutti coloro che hanno partecipato alla stesura del disco.

Non tutto è da buttare: l’anonimo spirito di “The Nemesis Construct” può servire a fare da sobrio sottofondo a qualche lungo viaggio, esattamente come le produzioni di certi gruppi A.O.R., però deputate allo scopo. Semmai avesse avuto una parte crescente, la parabola degli Emergency Gate si sta inabissando nel mare delle occasioni perdute. Peccato, perché il sestetto – forse – avrebbe qualcosa in più da dire di un semplice «presente!».

Discutine sul forum nel topic relativo!

Track-list:
1. Alternative Dead End 3:55
2. Nothing To Lose 3:13
3. Dark Side Of The Sun 3:19
4. Story Of A Psychopath 3:13
5. An End To The Age Of Man 3:39
6. Point Zero 2:50
7. Excite! 3:33
8. As My Bride Cries Blood 3:32
9. This Time 3:56
10. The Green Mile 4:14
11. Diary Of Nightmares … 3:23
12. InVain 3:20
13. World Escape 4:40

Line-up:
Matthias Kupka – Vocals
Udo Simon – Guitar
Vladi Doose – Guitar
Daniel Schmidle – Synthesizers
Mario Lochert – Bass
Dominik “Capricorn Khaos” Scholz – Drums

Ultimi album di Emergency Gate

You You
You
Genere:
Anno: 2013
80
Genere:
Anno: 2009
71
Genere:
Anno: 2006
75