Recensione: The New Age Of Chaos

Di Alberto Fittarelli - 29 Settembre 2005 - 0:00
The New Age Of Chaos
Band: Vile
Etichetta:
Genere:
Anno: 2005
Nazione:
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70

Ingrana lentamente,
questo nuovo disco dei Vile: forse perché inaspettato, perché il suono
pieno e inequivocabilmente floridiano del suo predecessore, il più che buono Depopulate,
lascia spazio in modo netto ad uno stile più eterogeneo, sempre
veloce-e-potente ma anche più contaminato. Si chiama Black Metal la malattia
che ha sconvolto i geni del gruppo californiano, e non è detto che sia un male,
anzi! Certo, bisogna abituarsi. E allora è meglio farlo in fretta, di fronte ad
un album che vede le chitarre lanciarsi in un riffing decisamente variegato,
ricco di groove e dagli assoli insolitamente melodici: brani come Deafening
Silence
ed i suoi cori finali o la floridianissima title-track mostrano un
gruppo che però sembra difettare di compattezza e tentare diversi espedienti
per variare il proprio sound, a scapito di un’identità unica del disco.
Confonde un po’, insomma, l’ascoltare campionamenti da notiziari sulla guerra in
Iraq, riffoni black metal in stile svedese qua e là (e c’è da dire che
l’avevano fatto prima i Kataklysm) frammisti al classico tappeto ritmico à-la-Deicide
ed al growl di Juan Urteaga, comunque più che apprezzabile.

Non è certo un disco realizzato in modo approssimativo e contiene spunti da
non trascurare assolutamente: le capacità del combo sono fuori discussione e la
volontà di variare maggiormente la propria proposta può essere vista solo in
modo positivo. Quello che ancora difetta un po’ è una certa maturità, un
amalgama più compatto: quell’aggiunta che possa davvero dare una marcia in più
ad un buon disco tra tanti. Ci sono passaggi melodici che meritano un
approfondimento, così come parti fast decisamente riuscite; il tutto in
strutture ben articolate ed abbastanza interessanti da garantire una certa
longevità al disco. The new age of chaos mostra infatti
ambizione, un gran lavoro in termini di arrangiamento ma ancora troppi passaggi
scontati.

Un album da promuovere
con riserva, insomma, in attesa che la line-up si rafforzi, trovando una
definitiva stabilità, e che i Vile riescano finalmente ad emergere del tutto.

Alberto ‘Hellbound’ Fittarelli

Tracklist:

1. Devour
2. Deafening Silence
3. The New Age of Chaos
4. Suicide Warfare
5. Sentenced to Live
6. The Burning Shrines
7. Ritual Decapitation
8. Worldhunt
9. Forlorn

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