Recensione: The Northern Crusade

Di Francesco Sgrò - 31 Luglio 2013 - 18:22
The Northern Crusade
Band: Twins Crew
Etichetta:
Genere: Power 
Anno: 2013
Nazione:
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78

Seconda uscita discografica per i Twins Crew, combo capitanato dai gemelli Dennis e David Janglöv.
Come una perpetua tempesta di neve, questo “The Northern Crusade“, arriva a travolgere ogni cosa incontri sul proprio cammino, generando un potente vortice di puro Power Metal che tutto deve a veri simboli del genere come Stratovarius ed Hammerfall.
Il gruppo scandinavo appare in perfetta forma e confeziona un lavoro che, se da una parte non apporta nessuna novità ad un genere spesso a rischio di caduta nel baratro della ripetizione di se stesso, dall’altra, si rivela essere comunque un buon disco, gradevole e completato da una copertina ben ideata ed efficace.

I nostri spezzano subito ogni indugio con la diretta “Last Crusader“, traccia apripista contenente tutti gli stilemi tipici del genere, caratterizzato da corposi riff chitarristici, tastiere costantemente presenti e ben inserite nel contesto ed infine una sezione ritmica tagliente, che fa da sfondo alle buone armonie vocali del singer Andreas “Lillen” Larsson, offuscate soltanto da una produzione pulita ma cupa.
Gli Stratovarius vengono elevati a muse storiche nella veloce “Blade“, episodio ancora incentrato su un ottimo lavoro svolto dalle due asce e dalle tastiere che permettono di porre in risalto un chorus orecchiabile.

I ritmi si fanno più massicci ed ipnotici nell’oscura “Unholy Grail“, episodio che dimostra come il sestetto svedese sappia destreggiarsi con maestria anche rimanendo su velocità meno sostenute rispetto alle tracce precedenti.
I Twins Crew sembrano intenzionati a non uscire mai dai canoni della canzone classica, sfruttando strutture semplici e di sicuro impatto ottime per riuscire a catturare anche l’attenzione dell’ascoltatore più distratto. Una formula dimostrata con la veloce “Dr. Dream“, pezzo che può ancora contare su un refrain vincente, prima di cedere la parola ai due chitarristi che allestiscono una serie di parti soliste di primo livello.
Successivamente, il gruppo abbandona momentaneamente il power metal in favore dell’Heavy Rock con la bella “Loud And Proud“, traccia dall’evidente influenza ascrivibile agli storici Deep Purple: un brano piacevole ed inaspettato, che permette a questa seconda opera di scorrere più agevolmente fino alla fine.

Non solo Stratovarius ed Hammerfall: i Twins Crew dimostrano di aver colto gli insegnamenti anche di Avantasia e Blind Guardian nella splendida “Under The Morning Star“, sublime ballad elettro acustica, melodicamente irresistibile e arricchita da un Guitar Solo carico di pathos.
Con la diretta “Kings Of Yesterday“, la giovane band nordica torna a fendere l’aria a colpi di un power metal serrato, violento ma allo stesso tempo estremamente melodico, come esplicato nel solito eloquente coro dai tratti – al solito –  curatissimi.
Le seguenti “Heaven Awaits“ e soprattutto “Take This Life“, proseguono sulle medesime coordinate, anche se in quest’ultima torna a ruggire lo spirito più tipicamente Hard Rock degli svedesi, formazione di musicisti che evidentemente non disdegna di volgere uno sguardo di ammirazione per il lavoro svolto dai britannici Saxon negli anni più recenti della loro onorata carriera.

L’ultimo tocco di classe per questa release, è invece scandito dalle sognanti note dell’emozionante “Angels Fall“, pseudo ballad imponente ed ancora caratterizzata da un ritornello esplosivo e battagliero che – come sempre – anticipa una serie di ottime parti soliste.

Un finale che consegna agli appassionati un album magari non originalissimo e diverso da tanti altri ma, per una volta, assolutamente da scoprire…

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