Recensione: The Old Family Is Still Alive

Di Stefano Ricetti - 26 Marzo 2009 - 0:00
The Old Family Is Still Alive
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Genere:
Anno: 2009
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74

I trentini National Suicide non si nascondono dietro a falsi proclami: sono fieri e orgogliosi di non inventare niente in ambito Thrash e si rifanno a colossi come Over Kill ed Exodus. L’opener National Suicide sgombra fin da subito il campo da equivoci: Over Kill, Over Kill e ancora Over Kill fino al termine. Sucks’N’Artillery ribadisce il concetto di cui sopra avvicinandosi più agli Exodus grazie a momenti meno diretti. Impressionante il riffing thrashy delle due asce in Into The Clubhouse, altro episodio straclassico per il genere in stile Metal Church si chiude con This is a Raid, in linea con quanto sopra, tanto per ribadire il concetto. Stay tuned!

Le righe sopra si riferiscono a uno stralcio della mia recensione, apparsa all’interno della rubrica “From The Dephts”, riferita al promo 2007, uscito per la My Graveyard Productions. In realtà una sorta di advance Cd. Da allora sono passati due anni ed è giunto il momento dell’agognato debutto su full length, sempre per la stessa label. The Old Family Is Still Alive ricalca il titolo del Four Track sopraccitato e oltre a riproporre gli stessi quattro brani ne aggiunge altri cinque che vale la pena di vivisezionare.

La profetica Nu Posers Don’t Scare Anyone scomoda ancora il combo di Bobby “Blitz” Ellsworth sia per la somiglianza con la voce di Mini che per le metriche, Exodus a manetta nella title track, Slayer in Let Me See Your Pogo mentre Wanted propone una interessante variante al tema: riff dalla tipica impostazione HM convivono bellamente con velocità sostenute, costituendo uno fra gli highlight di questo disco. Chiude la rassegna delle new entry Please Welcome… My Friends!, ortodossa e in linea con il resto.      

The Old Family Is Still Alive racchiude nove brani di Old Thrash dalla produzione assolutamente proponibile che sa bilanciare al meglio il sano gusto retrò con i canoni attuali. Il libretto propone due pagine centrali da urlo per gli ultras degli anni Ottanta: disegno inquietante centrale, manifesti dei concerti ai quali ha partecipato il gruppo in bianco e nero a sinistra mentre foto assortite dei componenti sulla destra.    

I National Suicide, come hanno ampiamente dimostrato sulle assi del recente Play It Loud Festival,  hanno palesato di spaccare dal vivo quanto su disco e di possedere nel Dna lo spirito indomito e battagliero di band come Abattoir, Forbidden e Nuclear Assault. Non poco, in questi periodi di “mordi e fuggi”.   

Nota tecnica: i brani Please Welcome… My Friends! e Sucks n’ Artillery sono riportati erroneamente sul retro del Cd, vanno invertiti. La scaletta corretta è quella seguente.   
 

Stefano “Steven Rich” Ricetti

 

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Tracklist:
1. National Suicide  
2. Nu Posers Don’t Scare Anyone  
3. The Old Family Is Still Alive  
4. Let Me See Your Pogo  
5. Wanted  
6. Into The Clubhouse  
7. Please Welcome… My Friends!  
8. Sucks n’ Artillery 
9. This Is A Raid  

Line-up:
Stefano Mini – Vocals
Roberto “Bob” Condini – Guitar, backing vocals
Ivan “Saxon” Andreolli – Bass, backing vocals
Tiziano – Guitar
Ema – Drums  
   

 

 

 

 

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