Recensione: The Orwell Legacy

Di Lorenzo Bacega - 25 Dicembre 2009 - 0:00
The Orwell Legacy
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Anno: 2009
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73

Giungono finalmente al primo full length ufficiale gli Exiled on Earth, quartetto laziale (più precisamente proveniente dai dintorni di Roma) formatosi nel 2001 dalle ceneri dei death metallers Maelstrom per volontà del chitarrista, cantante e principale compositore Tiziano “Shredmaster” Marcozzi (già attivo con i Rosae Crucis). Una volta abbandonate le sonorità death metal degli esordi a beneficio di coordinate stilistiche più orientate verso un thrash metal piuttosto tecnico e coriaceo, il gruppo si dedica alla realizzazione di un paio di demo (intitolati rispettivamente Duality Conflicts del 2002 e Seizure of Rationality risalente al 2005), così da potersi fare un nome all’interno della scena underground locale. In seguito a molteplici cambi di formazione che minano in maniera costante la stabilità del combo romano (le fila della band cambiano in continuazione fino al 2007, quando tocca al chitarrista nonché membro fondatore Alessandro Croce lasciare, sostituito in pianta stabile da Leonardo “Leo” Noschese), il gruppo riesce finalmente a trovare la serenità ideale per poter dare alle stampe il disco di debutto, intitolato The Orwell Legacy e pubblicato nel mese di giugno del 2009 dall’etichetta americana Zero Substance Records.

Il genere proposto in questo The Orwell Legacy rimane a cavallo tra thrash metal tecnico (sulla scia di gruppi quali Watchtower e Coroner, per intenderci) e heavy metal tradizionale, fatto di ritmiche martellanti, lunghe escursioni strumentali e riff rocciosi e aggressivi. Sugli scudi troviamo soprattutto la sezione ritmica, composta da Piero “Bohemian Moloch” Arioni alla batteria (già facente dei Rosae Crucis) e da Gino Palombi (Mindaleth) al basso, che si fa notare per un lavoro di altissimo livello sia per la varietà che per l’efficacia delle soluzioni stilistiche proposte. Molto buona inoltre anche la prova dei chitarristi Leonardo “Leo” Noschese (entrato a far parte della band in luogo di Alessandro Croce una volta terminata la fase di scrittura delle canzoni), e Tiziano “Shredmaster” Marcozzi (vero e proprio mastermind del gruppo, qui impegnato anche in veste di cantante), puntuali sia in fase di riffing che negli assoli. Otto sono le tracce che compongono questo The Orwell Legacy, per un minutaggio complessivo che va poco oltre i quarantacinque primi di durata. Sono canzoni di non facile assimilazione quelle proposte in questo disco, decisamente articolate a livello di strutture, abbastanza complesse e che mettono in mostra l’ottimo bagaglio strumentale appannaggio dei singoli elementi, i quali ci offrono una prova praticamente perfetta dal punto di vista esecutivo. Unico vero e proprio punto debole di questo lavoro risulta essere la voce di Tiziano Marcozzi, un po’ troppo monocorde e abbastanza carente per quanto riguarda l’interpretazione: una prestazione un po’ più aggressiva e, soprattutto, più varia a livello di linee vocali avrebbe di certo lasciato maggiormente il segno. Tra gli episodi meglio riusciti possiamo senza dubbio annoverare la breve Shadowcreed, brano piuttosto compatto e roccioso che vede la partecipazione speciale al microfono di Giuseppe “Ciape” Cialone (frontman dei già citati Rosae Crucis). Altri pezzi degni di menzione sono la più aggressiva e dirompente Who watches the Watchmen (ispirata alla celebre graphic novel Watchmen di Alan Moore e Dave Gibbons) oppure la più melodica Spiral Damnation, mentre la lunga strumentale Forgotten Lore si segnala per la sua interessante miscela tra sonorità più marcatamente progressive, melodie class metal e ritmiche di chiara derivazione thrash.

Insomma, questo The Orwell Legacy si rivela essere un biglietto da visita niente male per i romani Exiled on Earth. Certo, non ci troviamo davanti a un capolavoro del genere (ma teniamo conto che il gruppo, anche se composto da musicisti relativamente esperti, è alla prima release ufficiale), ma è innegabile che questo disco sia suonato in modo più che egregio (la tecnica si attesta su livelli eccellenti) e che il songwriting risulti decisamente ispirato. Qualora la band riuscisse a continuare su questa strada, magari risolvendo quelle piccole imperfezioni che ogni tanto fanno capolino all’interno delle composizioni (su tutti un cantato discreto ma assolutamente non all’altezza), allora sì che potremo trovarci di fronte a un lavoro estremamente intrigante.

Lorenzo “KaiHansen85” Bacega

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Tracklist:
01. Backstabbed
02. Maelstrom of Malice
03. The Seizure of Rationality
04. Shadowcreed
05. Who watches the Watchmen
06. Spiral Damnation
07. Forgotten Lore
08. Taboo Grinder

Lineup:
Leonardo “Leo” Noschese – Guitars
Gino Palombi – Bass
Piero “Bohemian Moloch” Arioni – Drums
Tiziano “Shredmaster” Marcozzi – Vocals & Guitars

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