Recensione: The Rain is Coming

Di Eugenio Giordano - 5 Maggio 2004 - 0:00
The Rain is Coming
Band: Rain
Etichetta:
Genere:
Anno: 2004
Nazione:
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75

I Rain sono un patrimonio della scena metal italiana, grazie all’interessamento dei fan e all’attività febbrile del loro fan club oggi è finalmente disponibile in formato digitale questo primo disco della band bolognese inizialmente registrato nel 1986, un lavoro dove i Rain hanno mostrato tutta la loro attitudine e il loro coraggio e che ancora oggi non può deludere gli amanti del metal classico.

L’Italia ha sempre potuto contare su ottime band, spesso sottovalutate o sminuite dagli stranieri, queste formazioni hanno difeso con molti sacrifici gli stilemi del metal classico durante gli anni ottanta spesso raccogliendo pochi responsi rispetto agli sforzi operati. I Rain hanno vissuto di una nuova giovinezza dopo la realizzazione di “Bigditch 4070” nel 2000, ma pochi si sono interessati al passato più lontano della band emiliana. Questo “The rain is coming” è un lavoro sincero e concreto che possiede l’appeal graffiante e diretto tipico della tradizione metal tricolore degli anni ottanta, non potete pretendere un sound impeccabile perchè all’epoca, come spesso ho sottolineato, era davvero molto difficile riuscire ad ottenere anche i più semplici suoni di chitarra distorta presso uno studio di registrazione. In ogni caso questo platter ha un sound convincente e competitivo che potrà essere apprezzato in pieno da chi ama il souno ruvido tipico di quegli anni. Già da questo esordio i Rain hanno mostrato un appeal live innegabile, la band nostrana ha composto una serie di brani coinvolgenti ed aggressivi che coinvolgono l’ascoltatore fin dal primo passaggio, grazie a questa attitudine sincera i nostri sono sempre stati campioni di consensi in sede live e hanno inaugurato una tradizione ventennale di performance live davvero sopraffine. Le influenze della band emiliana sono radicate nella tradizione metal classica, in questo iniziale “The rain is coming” si percepiscono influenze dei Judas Priest, dei Riot, dei primi AcDc senza considerare le punte di diamante della NWOBHM come Samson ed Iron Maiden.

Il disco si apre con i dieci minuti della title track che subito chiarisce la bontà artistica della band bolognese, strutture ritmiche aggressive e trascinanti unite a linee vocali taglienti e incattivite esplodono letteralmente nel refrain del ritornello assolutamente irresistibile. Meno elaborata e più live oriented “We want R’n’R” è il classico metal anthem da proporre in sede live e con il quale conquistare le platee, qui gli amanti della tradizione metal più ortodossa troveranno certamente pane per i loro denti. Ottima “Fight for the power” possiede un mood epico e un incedere dinamico di chiara estrazione statunitense, anche in questo caso la band bolognese mostra tutte le sue caratteristiche migliori e la sua attitudine vera. Il groove coinvolgente di “Bad situation” ha le carte in regola per colpire nel segno già dal primo ascolto, con l’appoggio di una casa discografica competitiva brani come questi avrebbero garantito ai Rain un posto al sole nella scena metal degli anni ottanta non ci sono dubbi. I nostri premono forte su ritmi serrati con la successiva “You’ll burn your town” una nuova prova di forza da parte della band, anche in questo caso sono ottimi gli spunti ritmici del brano e le melodie vocali al vetriolo. Il platter si chiude con “Last man on earth” che non sposta di una virgola la direzione sonora dei Rain, in questo caso si può apprezzare un lavoro di chitarre ritmiche semplicemente stellare e il solito ottimo refrain vocale.

Non è giusto cercare all’estero gruppi validi e magari tesserne infinite lodi quando in Italia grandissime band sono state sottovalutate e dimenticate per anni, i Rain non sono gli unici ma probabilmente sono tra i migliori e finalmente avete la possibilità di mettere le mani sui loro primi lavori. Queste “ristampe” artigianali sono preziose testimonianze di un modo ormai quasi scomparso di interpretare la musica metal. Lontani da ottiche di mercato, da preconcetti o definizioni precise questi ragazzi suonavano col cuore e con la passione che oggi manca a tante band strombazzate all’inverosimile. Se vi interessa mettere le mani su questi pezzi di storia vi consiglio di dare un’occhiata al sito della band emiliana e di contattare il loro fan club.

1 The rain is coming
2 We want R’n’R
3 Fight for the power
4 Bad situation
5 You’ll burn your town
6 Last man on earth


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