Recensione: The Roundhouse Tapes [DVD]

Di Nicola Furlan - 28 Febbraio 2009 - 0:00
The Roundhouse Tapes [DVD]
Band: Opeth
Etichetta:
Genere:
Anno: 2008
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
87

L’attesa versione in formato DVD di “The Roundhouse Tapes”, live album uscito a Novembre 2007, è da qualche tempo arrivata sugli scaffali. L’esibizione si è tenuta nello storico locale londinese Camden Roadhouse il 9 novembre 2006, in occasione del lungo tour che la band svedese ha tenuto a supporto dell’ormai penultimo studio album “Ghost Reveries”. Il concerto è stato filmato, editato e prodotto da Pual M. Green della Dash Productions in collaborazione con Tom Grimshaw, Andy Farrow e lo stesso frontman del gruppo, Mikael Åkerfeldt.
Per coloro che hanno ascoltato il disco, il DVD non presenta sostanzialmente nulla di nuovo, se non l’emozione di poter ora vivere il concerto nel suo reale svolgimento attraverso la presenza del pubblico, il movimento delle luci, la dinamica delle riprese e magari osservare nel dettaglio la performance tecnica dei cinque. Per tutti gli altri il DVD rappresenta la possibilità di saggiare, con leggero ritardo sull’uscita del CD, il valore di una band che alcuni – quando si tratta di esibizioni dal vivo – tendono ancora a sottovalutare.

A livello di suoni, riprese e contenuti bonus, il prodotto è confezionato con grande cura. Le immagini sono nitide, prive di riflesso ed enfatizzano un parco luci brillante e ben bilanciato. La regia segue i movimenti della band con grande puntualità, mentre i suoni sono valorizzati da un lavoro fonico eccellente. A beneficiarne sono sia i pezzi più tirati e d’impatto, sia quelli in cui la componente emotiva deve necessariamente emergere e penetrare nel cuore dell’ascoltatore. Si faccia particolare attenzione all’ascolto di Brani come l’evocativa ‘Under the Weeping Moon’, la romantica ‘Face of Melinda’ piuttosto che l’acustica ‘Windowpane’, che rappresentano appieno la poeticità di una musica tanto complessa quanto emozionante. Il growl di Mikael Åkerfeldt è come al solito aggressivo e profondo, sempre arricchito da capacità interpretative fuori dal comune, decisive in pezzi quali When o Blackwater Park. Il singer non concede una sbavatura nemmeno nell’esecuzione delle parti pulite, dimostrando anche in questo caso doti al di sopra della media. La band appare inoltre abile nello nel gestire l’elevata durata delle composizioni, grazie al magnetismo ipnotico di un’esecuzione magistrale e ricca di Non stupitevi se non riuscirete a staccare occhi e orecchie dallo schermo, anche durante i brani più lunghi.

La varietà di una setlist ricca di brani eterogenei – sia per quanto riguarda le sensazioni trasmesse, sia relativamente al full-length di origine – così come i soliti e simpatici siparietti di Mikael Åkerfeldt, contribuisce a rendere l’ascolto fluido e scorrevole. In particolare colpisce positivamente la proposta di brani estratti dai primi due dischi, “Orchid” (1995) e “Morningrise” (1996), troppo spesso lasciati nell’ombra dai dischi più recenti e venduti, nonostante un songwriting d’avanguardia per il suo tempo, e per questo inizialmente compreso da pochi (in quanti se li filavano nel 1996?), ancora adesso capace di risplendere in tutta la sua oscura magnificenza.
Lo show vanta anche l’apparizione on-stage di Peter Lindgren, vero maestro delle sei corde che nel 2007, dopo sedici anni di permanenza, lasciò il posto a Fredrik Åkesson, ma che sempre verrà ricordato come uno dei maggiori interpreti dei capolavori di questa straordinaria band scandinava. Dietro le pelli opera invece Martin Axenrot, che al tempo del concerto in questione aveva già preso il posto di Martin Lopez, storico batterista che ha accompagnato il combo svedese dal terzo studio album “My Arms, Your Hearse” fino al 2006, quando decise definitivamente di concentrarsi su altri progetti musicali.

Questa nuova release rappresenta di fatto una testimonianza del valore degli Opeth sul palco che difficilmente lascerà delusi. ‘The Roundhouse Tapes’ è a tutti gli effetti un DVD essenziale in ogni suo aspetto, dalla qualità audio/visiva alla prestazionale della band – ennesima conferma del valore di una delle più rilevanti realtà musicali che la storia della musica rock moderna abbia mai partorito.

Discutine sul forum nel topic degli Opeth!

Nicola Furlan

Setlist:
1. When
2. Ghost of Perdition
3. Under the Weeping Moon
4. Bleak
5. Face of Melinda
6. The Night and the Silent Water
7. Windowpane
8. Blackwater Park
9. Demon of the Fall

Special Features:
– Intervista con la band
– Interviste ai fan
– Soundcheck
– Galleria fotografica

Ultimi album di Opeth

Band: Opeth
Genere: Progressive 
Anno: 2019
70
Band: Opeth
Genere: Progressive 
Anno: 2016
70
Band: Opeth
Genere:
Anno: 2014
70
Band: Opeth
Genere: Prog Rock 
Anno: 2011
85
Band: Opeth
Genere:
Anno: 2008
88
Band: Opeth
Genere:
Anno: 2005
85