Recensione: The Seventh Sign

Di Rising Force 80 - 2 Ottobre 2003 - 0:00
The Seventh Sign
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Anno: 1994
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93

Pochi personaggi,nel mondo dell’Hard-Rock e dell’Heavy Metal,hanno diviso in modo altrettanto netto il pubblico degli appassionati come il chitarrista svedese,protagonista e capostipite di uno dei più caratteristici fenomeni degli anni’80,quello dei “guitar heroes”,ovvero dei chitarristi iper-virtuosi.Il disco che mi appresto a presentarvi,uscito nel 1994,rappresenta una sorta di rinascita per Yngwie dopo i dissapori avvenuti sul finire degli anni’80 con J.L.Turner nel tour di “Odissey” e le rivoluzioni di line-up che,eccezion fatta per Goran Edman,avevano portato al concepimento di due album deludenti come “Eclipse” e “Fire and Ice”.
”Seventh Sign” invece è a mio parere il miglior disco di Malmsteen degli anni ’90: suonato con grinta,passione e voglia di sorprendere;corredato da composizioni che hanno fatto storia e supportato da una band da brivido.Troviamo infatti alla voce Michael Vescera(Obsession,Loudness ed ultimamente coinvolto con i Reign of Terror),ad occuparsi delle pelli la piovra Michael Terrana (Artension, MacAlpine,Axel Rudi Pell ecc.),alle tastiere il fido Mats Olausson(ora con gli Ark),ed al basso lo stesso Yngwie.

Il disco si apre con Never Die: un turbinio di note ci introducono una song potentissima nella quale una batteria schiaccia-sassi ed un riffing granitico si fondono alla perfezione con gli acuti di un sorprendente Vescera; nel bel mezzo una voce oscura porta ad un assolo al fulmicotone intermezzato da un fraseggio tipicamente neoclassico. Segue l’hard-rock melodico di I Don’t Know dove il chitarrista sembra aver bene appreso gli insegnamenti di Blackmore e soci. Il pezzo, sorretto da un riff che farebbe impallidire i seguaci di Hendrix e corredato da una tecnica e da un gusto non indifferente per arrangiamenti e melodie,è uno dei migliori del lotto.Vi è poi Meant to be,altro hard-rock un po’ meno energico ma comunque d’impatto. Si giunge così a Forever One,una delle più belle ballad che abbia mai sentito; aperta da un duetto voce-chitarra acustica esplode letteralmente nel ritornello dove batteria e chitarra sorreggono un Vescera in stato di grazia che tocca vette inaudite.Il doppio assolo acustica-elettrica portano al termine un pezzo dalle forti emozioni.Si riparte con Hairtrigger, rock-metal veloce e sfrontato che mette ancora una volta in risalto un Malmsteen in veste di giocoliere della sei corde ed una sezione ritmica compatta e precisa.
Dopo la malinconica strumentale Brothers è la volta della title-track,tipico episodio malmsteeniano con arpeggio classico iniziale,apertura potente e veloce e ritmica d’impatto il tutto condito dal solito Yngwie che impartisce la solita lezione di strumento nel suo solito assolo.E’ la volta di Bad Blood, mid-tempo roccioso che mi ha ricordato molto nella parte iniziale “Back on the streets”(iper-coverizzata song degli anni ’80) e con una sensazionale prova di Vescera. Arriva l’altra ballad ed ecco presentarsi Prisoner of your Love:scritta a due mani dalla seconda moglie dello svedese,Amberdawn,si mantiene su più che buoni livelli emozionali anche se inferiore alla precedente.Pyramid of Cheops è un pezzo un po’ atipico introdotto da un sitar e poi supportato da un riff pesante che conduce ad un ritmo lento ed inesorabile con il solito Vescera sugli scudi ed una sezione ritmica durissima.Dopo la novità ecco la tradizione manifestarsi in Crash and Burn,pezzo tirato che ricorda i primi infuocati lavori del chitarrista con un assolo da accapponarsi la pelle.L’acustica Sorrow chiude un disco che è un caposaldo del metal anni‘90 e che consolida Malmsteen come il migliore e più influente chitarrista degli ultimi vent’anni.

N.B.Il disco,triplo platino in Giappone,è stato recentemente ristampato dalla SPV con un nuovo artwork,l’aggiunta di nuove foto e la presenza della bonus-track “In the Distance” .

Tracklist:

1. Never Die

2. I Don’t Know

3. Meant to Be

4. Forever One

5. Hairtrigger

6. Brothers

7. The Seventh Sign

8. Bad Blood

9. Prisoner of Your Love

10. Pyramid of Cheops

11. Crash and Burn

12. Sorrow

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