Recensione: The Seventh Sign

Di Mauro Gelsomini - 19 Ottobre 2003 - 0:00
The Seventh Sign
Band: Section A
Etichetta:
Genere:
Anno: 2003
Nazione:
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70

Il progetto del chitarrista olandese Torben Enevoldsen prende forma con questo “The Seventh Sign” in un metal progressivo – e come potrebbe essere altrimenti – dai forti connotati thrash.
La line up è di tutto rispetto, dal momento che il progetto vede coinvolti Andy Engberg, vocalist dei Lions Share, e Andreas Lill dei Vanden Plas alla batteria, mentre il resto degli strumenti è appannaggio dell’eclettico Torben, che lascia il posto dietro i tasti d’avorio a due ospiti d’eccezione – al secolo Derek Sherinian e Gunter Werno dei Vanden Plas – in un paio di tracce.
La proposta non è delle più originali, e non ha certo del sensazionale, ma l’indubbia abilità dei musicisti proietta la band un gradino più in alto rispetto ai diretti concorrenti. A voler essere pignoli, ci sarebbe da dire che a rendere stantio un genere, anch’esso inflazionato al giorno d’oggi, ci si mette non poco l’accostamento con i capisaldi, a volte decisamente incombente. E’ il caso degli americani Symphony X, forse quelli più melodici di “The Divine Wings Of Tragedy”, cui i nostri spesso omaggiano con il loro sound; ed è anche il caso dei suddetti Vanden Plas, artefici primi delle venature fusion riscontrabili nei due momenti riflessivi del platter, “Pray For Rain” ma soprattutto “The Man In The Mirror”.
Gli amanti dei Dream Theater di Awake e delle altre band già citate non faranno a meno di apprezzare la dinamicità del drummer, peraltro ingiustamente in ombra tra i mostri sacri, o la perizia di Enevoldsen alla chitarra. La timbrica di Engberg dà quel tocco metallico in più al disco, essendo tutt’altro che un eunuco, e ruggisce in ogni song nella miglior tradizione heavy/thrash, ricordando ora Sir Allen dei SymphonyX, ora il Labrie dei tempi d’oro, quando ancora lo stile della sua band era inserito in un contesto più duro e minimalista.
Quindi non posso che consigliare il disco a tutti i fan delle band che ho nominato, sicuro che apprezzeranno la proposta di quella che forse è una prog metal band, anche se il sottoscritto, che di norma non fa molto caso alle etichette, di progressivo ci vede davvero poco.

Tracklist:

  1. The Sevent Sign
  2. Riot
  3. Pray For Rain
  4. Nightmare
  5. Tomorrow
  6. The Man In The Mirror
  7. Killing Fields
  8. Into The Fire

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