Recensione: The Shore Will Arise

Di Stefano Ricetti - 30 Aprile 2009 - 0:00
The Shore Will Arise
Etichetta:
Genere:
Anno: 2007
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
83

La storia degli Stygian Shore inizia a Wichita, Kansas (Usa), nel 1982. Quattro giovanissimi metalhead – età media 16 anni – rispondenti ai nomi di Mike Palmer (lead guitar/vocals), Greg Marshall (bass/vocals) e Peter Dawson (drums/vocals) decidono di formare una band HM dedicandoci anima e corpo. La svolta della carriera avviene nel momento in cui sulla loro strada incrociano Mark “The Shark” Shelton, mastermind dei Manilla Road.

I consigli e la guida dell’illustre concittadino portano gli Stygian Shore alla registrazione dell’omonimo Ep, nel 1983, pubblicato l’anno successivo sotto l’egida della Roadster Records. Poco prima dell’uscita del disco, Greg Marshall perde una mano all’interno di un terribile incidente in treno e il gruppo, in segno di solidarietà e amicizia decide di fermare completamente tutte le attività, proprio quando iniziavano a piovere i primi riconoscimenti importanti: il noto magazine Hit Parader li definisce come il  “New Metal Supergroup” e le date dal vivo abbondano.

La forza e la coesione di un vero ensemble HM si misura in queste cose e i Nostri riprendono l’attività solo dopo che Greg “Hook” Marshall è riuscito a riprendere a suonare il basso normalmente – con l’uncino! – nonostante la menomazione e nel 1989 viene registrato The Shore Will Arise che, per i soliti misteriosi motivi, vede la luce soltanto due anni fa, nel 2007, a opera dell’etichetta Shadow Kingdom Records.  

Le tredici tracce componenti il disco costituiscono altrettanti meandri dell’HM americano plumbeo, epico e fiero. Il suono della chitarra riporta a un tempo che non c’è più, tanto ancora oggi incute timore e rispetto, sulla scia dei Black Sabbath più pericolosi. Atmosfere cimiteriali convivono alla grande con bordate metalliche della portata di Metal Preacher, così come provocazioni per headbanging in piena regola della portata di Heavy Metal Queen annichiliscono oggi come allora.

Tidal Wave è l’unico pezzo tratto dall’Ep del 1984 e puzza di Heavy Load lontano un miglio, Let It Go suona ariosa e marziale, Visions Of Doom è tanto Over Kill quanto Lizzy Borden mentre la title track rappresenta il manifesto di certo Metallo a stelle e strisce.

Capitolo a parte per World Wilted Wings, un evergreen assoluto che coniuga in maniera celestiale la melodia, l’epica e la potenza siderurgica. 
                 
The Shore Will Arise costituisce una gemma della storia dell’HM, punto e basta.

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti

Discutine sul forum relativo

Tracklist:
01. Immortal Soul
02. Metal Preacher
03. Heavy Metal Queen
04. Tidal Wave
05. The Living Dead
06. Let It Go
07. Chainsaw Dean
08. Axe Grindo
09. Crygian Stew
10. Visions Of Doom
11. World Wilted Wings
12. The Shore Will Arise
13. The End

Line-up:
Mike Palmer – guitar, vocals
Greg “Hook” Marshall – bass
Peter Dawson – drums

 

Ultimi album di Stygian Shore

Genere:
Anno: 1984
70