Recensione: The Sun Of Weakness

Di Alessandro Di Clemente - 1 Dicembre 2003 - 0:00
The Sun Of Weakness
Etichetta:
Genere:
Anno: 2003
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
45

La bio a me pervenuta recita: il progetto The Sun Of Weakness nasce nell’Agosto del 2003, da una costola della death metal band Catacombal Womb. Dopo varie insistenze, Flavio (programming & bass) convince Alessandro (vocals & backing vocals) e Maurizio (acoustic & electric guitars) a condividere l’impegno nei Catacombal Womb con la realizzazione di materiale che poco o nulla a che fare con il metal propriamente inteso. I tre decidono di dedicarsi alla realizzazione di alcune canzoni più intimiste e malinconiche, mantenendo comunque immutata una certa predisposizione per melodia ed arrangiamenti particolareggiati.
I The Sun Of Weakness provengono da diversi background musicali e la coesistenza di svariate idee iniziali porta, in poco più di due mesi, alla realizzazione del primo, omonimo, demo-cd. Per tutti è il primo lavoro in studio.
Vengono scritte cinque tracce che, con la collaborazione di una tastierista, sono volutamente registrate  senza l’apporto della batteria, rendendo così ‘…The Sun Of Weakness’ più personale ed atmosferico. Il sound della band può essere generalmente descritto come gothic/dark, fermo restando, comunque, che in esso si possono trovare anche lievi e velate influenze pop/wave.
In effetti la biografia analizza molto bene la musica proposta da questi tre giovani musicisti più guest. Alessandro, Maurizio, Flavio e Martina si cimentano in un gothic/dark molto ambient, con vaghi rimandi agli ultimi Anathema. Purtroppo però la resa finale non è eccezionale come potrebbero far supporre le premesse. Complice una registrazione casalinga (ignoro lo studio di registrazione a cui si sono rivolti i nostri…ma suppongo che il demo sia stato inciso, mixato e masterizzato in casa), le cinque canzoni non rendono….non ammaliano, non intristiscono come ci si aspetterebbe da un cd di tal fattura. Insomma le canzoni scorrono via senza lasciare traccia del loro passaggio. I musicisti si sono cimentati in un genere forse a loro poco consono, dove l’arrangiamento è tutto, dove anche un solo feedback di chitarra è importante e non deve essere posto a caso in mezzo alla canzone; la musica minimalista è più difficile da comporre rispetto a quella pomposa, proprio perchè con poche note e pochi strumenti si deve dire tutto, si deve lasciare il segno. Purtroppo invece oltre ad optare per degli arrangiamenti un po’ approssimativi, i nostri hanno speso poco tempo a creare giri armonici e arpeggi originali ed efficaci, lasciando il compito di riempimento alla guest musician Martina, che tra l’altro si è limitata ad accompagnare le cazoni con banali suoni di pianoforte e synth. Mi ha convinto invece un po’ di più la voce, nei toni medio/bassi risulta profonda e forse più personale.
Ragazzi, non ci siamo, avete scelto un genere veramente difficile, albums come ‘A Natural Disaster’ (tanto per fare un esempio) non escono tutti i giorni. 
 
Tracklist:

1. The sun of weakness
2. Sunrise
3. Grateful time
4. Illogic creature
5. Breath of the fog

Ultimi album di The Sun Of Weakness