Recensione: The Unreal Never Lived

Di Sergio Vinci - 15 Ottobre 2005 - 0:00
The Unreal Never Lived
Band: YOB
Etichetta:
Genere:
Anno: 2005
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
80

Ero piuttosto curioso di ascoltare il nuovo lavoro degli Yob, terzetto statunitense dedito ad una sorta di stoner/doom/sludge per certi versi accostabile a bands quali Electric Wizard, Sleep o Earth, tanto per citarne alcuni. 

Già il precedente “The Illusion Of Motion“, pubblicato appena lo scorso anno e contenente quattro lunghe tracce, lasciava intravedere, grazie ad un songwriting intenso ed emozionante, quali sarebbero state le coordinate musicali che il gruppo avrebbe sviluppato in seguito ed infatti questo nuovo “The Unreal Never Lived” non delude le attese, ma anzi, si presenta ancora più maturo ed interessante. Quattro brani dalla durata singola considerevole compongono anche la nuova fatica targata Yob ed in sostanza anche la loro proposta musicale è rimasta invariata. Il sound si presenta un’altra volta opprimente e pachidermico, dall’incedere minaccioso e supportato da un alone mistico e visionario ben rappresentato anche dalla voce del cantante/chitarrista Mike Scheidt, veramente acida e corrosiva, in grado di spaziare con disinvoltura tra clean vocals e parti eseguite in growl, per donare ancora più pesantezza al tutto. 

Il cd si apre con “Quantum Mystic“, ottimo esempio di doom/stoner veramente potente e compatto, soprattutto nella parte iniziale, dove riffs dal forte sapore seventies si rincorrono continuamente, mescolandosi successivamente a soluzioni per certi versi più psichedeliche, arricchite da arpeggi e dissonanze molto “malate” che entreranno nell’animo dell’ascoltatore per accompagnarlo nei meandri più oscuri della psiche umana. La successiva “Grasping Air” si snoda su territori più propriamente doom, lenta nel suo incedere dall’inizio alla fine, ma che riesce comunque nel non facile compito di non annoiare in quanto dotata, come del resto tutto l’album, di elementi di drammaticità e introspezione che tengono sempre alta l’attenzione dell’ascoltatore. D’altronde, però, non sarebbe proprio corretto prendere in esame ogni brano singolarmente, in quanto la musica degli Yob ha un senso compiuto solo se assaporata nell’interezza dei loro lavori, che si sviluppano come fossero dei blocchi unici di sensazioni, esprimendosi, anche in questo caso, nell’arco di tutti e quattro i brani. Ottima anche la successiva “Kosmos“, ma é con la conclusiva e lunghissima “The Mental Tyrant” (quasi ventidue minuti di durata!) che il trio dell’Oregon dà vita ad una vera e propria suite fatta di angoscia e disagio, lenta e pesante come un macigno, che scaverà nel vostro subconscio come se volesse far tornare alla luce tutte le paure e i ricordi che credevate di aver ormai sepolto e dimenticato per sempre, ben supportata dalla voce disperata e abrasiva di Scheidt

Probabilmente chi non ha mai amato questo genere di sonorità non cambierà idea ascoltando questo album, ma rimane un lavoro sicuramente degno di nota (per il sottoscritto un gradino sopra il precedente The Illusion Of Motion), che consiglio caldamente a tutti gli amanti di sonorità Heavy in generale.

Ultimi album di YOB

Band: YOB
Genere: Doom 
Anno: 2018
76