Recensione: Third Act In The Theatre Of Madness

Di Vittorio Cafiero - 3 Dicembre 2011 - 0:00
Third Act In The Theatre Of Madness
Band: Illnath
Etichetta:
Genere:
Anno: 2011
Nazione:
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60

“Third Act In The Theatre Of Madness”, come recita il titolo, è il terzo lavoro dei danesi Illnath ed è il primo sotto l’ala protettrice della cipriota Pitch Black Records. Altro cambiamento è una line-up rinnovata che vede il solo membro originario Pete Falck alla chitarra e tastiere accompagnarsi ai nuovi Kenneth Frandsen (basso), a Reno Killerich come session drummer e, questo il grosso cambiamento, alla bella Mona (niente battute, per favore!) Beck dietro il microfono. Questa volta, la presenza del gentil sesso non è sinonimo di svolta verso un cantato melodico e pulito, anzi, la bionda vocalist si rende protagonista di una prestazione al cantato in scream violenta e aggressiva.

Un nuovo inizio, quindi (dopo l’esordio “Cast Into Fields Of Evil Pleasure” del 2003 e “Second Skin Of Harlequin” del 2006), che si apre con la classica opener ad effetto, “Third Act”, una (quasi) title track trascinante quanto basta, che funge da biglietto da visita, proponendo un black metal sinfonico e melodico, decisamente moderno e orientato ad un’audience giovane e dai gusti estremi un po’ laccati. Le persistenti tastiere dal flavour goticheggiante rimandano ai mostri sacri del genere (Cradle Of Filth, Dimmu Borgir), ma con un’inclinazione verso la melodia ancora più marcata e in alcuni casi stucchevole. “Scarecrow”, più robusta, si fa apprezzare: le sue accelerazioni black che si alternano al refrain più rallentato sono notevoli e adatte al contesto live. Colpisce anche la parte solista, che sa molto di classico, tanto da ricordare addirittura certi ‘giochi proibiti’ proposti dai Dragonforce. Ascoltando lo scream della bionda cantante, è pressoché impossibile non pensare a quello proposto da Angela Gossow degli Arch Enemy, in alcuni momenti la performance di Mona Beck è davvero simile a quello della bella tedesca (“Lead The Way”) ed è difficile dire se si tratta di emulazione oppure dipenda dalla resa di una produzione buona, sebbene, come spesso ultimamente accade, la sensazione di ascoltare un lavoro iper-prodotto sia forte.

Con “Snake Of Eden” si torna in un contesto a metà tra il gothic e il black melodico e ancora l’architrave musicale fornito dalla lead guitar è molto classico. Pezzo comunque trascurabile, tutto sommato. Migliori, invece, il riffing e la ritmica di “Shorthanted”, bella nel suo attacco aggressivo dopo una partenza più ragionata, ma, ahimè, in questo caso è l’assolo a distinguersi poco. Con “Spring Will Come” si toccano lidi più vicini ai Dark Tranquillity dei tempi migliori senza però riuscire davvero a competere con il combo di Gothenburg, mentre “Tree Of Life And Death”, il pezzo meno veloce dell’album, è il palese tentativo di variare con qualcosa di più ragionato. Proseguendo nell’ascolto, si ha l’impressione di ascoltare una band certamente preparata ma che fatica a trovare una propria dimensione ottimale e, di conseguenza, pienamente apprezzabile: prima black metal melodico, poi una strizzata d’occhio a melodie neo-goticheggianti e, nuovamente, tempi più serrati che fungono da struttura per fraseggi di evidente matrice melo-death. A prescindere da ciò, una traccia come “Fall Of Giants” è ben fatta ed accattivante senza cadere nell’eccessiva banalità, così come i due pezzi posti in chiusura – “Vampiria” e “Kingship Incarnate”, quest’ultimo bonus track forse proveniente da una diversa sessione in studio, avendo una produzione più rotonda e bombastica – potrebbero  costituire un indizio per future sorprese in senso positivo.  

Lavoro discreto per una band discreta questo “Third Act In The Theatre Of Madness”. Per l’ennesima volta, ci troviamo davanti ad un’opera formalmente buona ma che difetta in personalità. Dispiace ripetersi, ma non sono queste le fondamenta su cui si basa il futuro della musica pesante ed è necessario qualcosa di più per andare oltre la semplice sufficienza.

Vittorio “Vittorio” Cafiero

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Tracce:
1. Third Act 5:36
2. Scarecrow 4:52   
3. Lead The Way 6:31
4. Snake Of Eden 3:26
5. Shorthanded 5:51   
6. Spring Will Come 5:21
7. Tree Of Life And Death 5:35
8. Fall Of Giants 6:06
9. Vampiria 5:31   
10. Kingship Incarnate (CD bonus) 4:37
    
Durata 49 min.

Formazione:
Mona Beck – Voce
Peter “Pete” Falk – Chitarra, tastiere
Kenneth Frandsen – Basso
Reno Killerich – Batteria (session)
 

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