Recensione: Through Fear and Madness

Di Alessandro Calvi - 18 Maggio 2004 - 0:00
Through Fear and Madness
Band: Necroshine
Etichetta:
Genere:
Anno: 2004
Nazione:
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60

I Necroshine sono un giovane gruppo della zona di Milano. La band nasce esattamente nel 2001 con l’intenzione di suonare brani di genere gothic/doom e per diverso tempo, in seguito a diversi problemi al suo intero (cambi di formazione, indecisione sul genere da suonare) non riesce a concretizzare molto. Solo con il consolidamento della formazione attuale e della decisione di puntare su un black con influenze thrash si arriva alla registrazione del primo demo, per l’appunto questo Through Fear and Madness che mi appresto a recensire.

Passiamo subito a parlare del disco: tanto per cominciare devo dire che ho apprezzato la scelta della copertina. Si tratta di un’illustrazione del Dorè che rappresenta Dante e Virgilio a colloquio con Farinata degli Uberti, sottoposto come tutti gli epicurei al supplizio di dover giacere in un sarcofago pieno di fuoco.

Dal punto di vista dell’album vero e proprio ci troviamo di fronte a quattro tracce di un black piuttosto classico con inserimenti di tastiera. Una delle principali ispirazioni del gruppo sembrano essere i Cradle of Filth degli inizi, e in particolare di Principle of Evil Made Flesh, sia per quanto riguarda un certo gusto nell’uso delle tastiere, che per il cantato. Senza spingersi allo stile acutissimo di Dani Filth, Matteo, il singer dei Necroshine si dedica principalmente allo scream nell’esecuzione dei brani di questo demo.
In generale denoto però un po’ poca voglia di osare dal punto di vista delle composizioni: il song writing è piuttosto maturo e anche per quanto riguarda gli arrangiamenti non ci sono grosse critiche da fare, le canzoni scorrono senza intoppi. Il problema principale probabilmente è la poca originalità, come si diceva prima i Necroshine propongono un black piuttosto classico un po’ ispirato ai Cradle of Filth degli inizi, ma questo è tutto. Non avendo nulla che li differenzi dalla massa, pur producendo dei buoni pezzi dal punto di vista formale, secondo me non hanno quel qualcosa in più che riesce a catturare l’attenzione dell’ascoltatore. Le canzoni scorrono senza problemi, ma al contempo senza neanche lasciare granchè.

Se si dovesse valutare questo album solo dal punto di vista della produzione purtroppo il voto sarebbe decisamente insufficiente. Un certo tipo di produzione povera è spesso voluta dai gruppi che propongono black perché viene associata a una maggiore vicinanza allo spirito del genere. Molto rumore di fondo, chitarre a sega elettrica etc. sono tutti elementi che il più delle volte donano un senso di maggiore cattiveria alle composizione black. Queste caratteristiche sono tipiche anche di questo album dei Necroshine, purtroppo però c’è da aggiungervi anche un mixaggio non sempre ottimale dei volumi degli strumenti, dato questo che porta a volte la tastiera a scomparire quasi del tutto invece che a fungere da tappeto per gli altri strumenti.

Per concludere direi che i Necroshine hanno sfornato un album con luci e ombre in cui probabilmente per il momento prevalgono le seconde. Dal punto di vista formale ci troviamo di fronte a un album di black metal piuttosto ben fatto, ma solo questo. Purtroppo secondo me gli manca quel qualcosa in più per cercare di emergere, che faccia si che il sound dei Necroshine si distacchi da quello di centinai di gruppi bene o male simili. Si tratta però di un gruppo giovane che può fare ancora molta strada e se emergerà la loro personalità sono sicuro che riusciranno a stupirmi già dal loro prossimo demo.

Contacts:
necroshine@virgilio.it

Tracklist:
01 Nothing Concrete
02 Angel Dust
03 No, It’s a Lie
04 Through Fear and Madness

Alex “Engash-Krul” Calvi

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