Recensione: Throughout Time

Di Nicola Furlan - 29 Gennaio 2009 - 0:00
Throughout Time
Band: Last Warning
Etichetta:
Genere:
Anno: 2008
Nazione:
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82

“Throughout Time” è il terzo studio album dei progsters friulani Last Warning la cui carriera prese il via nell’ormai lontano 1987. Nel corso di questi anni il gruppo ha avuto modo di maturare senza fretta: il precedente “Under A Spell” è uscito sul mercato quasi un decennio fa, nel 2000. I brani composti in questo lungo lasso di tempo appaiono davvero convincenti, di qualità persino inaspettata se si considera quanto sporadica sia stata la presenza sulle scene del combo pordenonese. Siglato il contratto con My Kingdom Music, etichetta discografica che con buona ragione ha deciso di scommettere sul sestetto nostrano, la band ha dato alla luce ‘Throughout Time’.

C’è da dire che le basi erano già solide ai tempi che furono, quando la band calcò palchi importanti a supporto di realtà come Uriah Heep, Carcass, Extrema, per citarne alcune. Forse il momento poco fortunato, forse un’attività discografica fino a questo momento non molto fiorente (tre soli full length dal 1987 a oggi!) ha fatto sì che il gruppo non ricevesse un adeguato riscontro al valore della sua proposta, che trova in questo album la definitiva conferma.

Diciamolo fin da subito: il disco è del tutto riuscito, sotto tutti i punti di vista, riflesso di una maturità artistica ormai consolidata. Sebbene il songwriting sia eterogeneo, quindi in grado di accontentare gli amanti del progressive più duro piuttosto che quelli più avezzi alla melodia, tutti i pezzi si caratterizzano per energia, personalità e coesione. Le composizioni si fissano saldamente nella memoria e permettono all’album nel suo complesso di confrontarsi da pari a pari con le uscite più importanti dell’ultimo anno.
La componente tecnica non è mai fine a se stessa, ma permette alle emozioni di esprimersi attraverso melodie ricercate e attraenti. Le sezioni ritmiche non sono da meno, grazie a numerosi preziosismi di pregio. A titolo indicativo, si possono rintracciare le principali fonti di ispirazione a cavallo tra il metal moderno e raffinato degli Evergrey e le progressioni dei Dream Theater più equilibrati. Il risultato è quindi un progressive ben bilanciato tra tecnica e armonia, molto più vicino all’heavy metal tecnico piuttosto che al prog metal così come spesso viene inteso, a ragione o a torto, al giorno d’oggi.

Menzione d’onore per la prova eccellente del tastierista Gianluca Venier, vero maestro nel ricreare atmosfere sognanti e pregne di gusto. La perizia con cui vengono interpretati i vari brani costituisce uno degli aspetti maggiormente riusciti dell’intero lavoro e consacra l’operato alla tastiera, innalzandola a punta di diamante dell’intera composizione. Bene anche il riffing, i soli e le linee vocali che Fabio Del Sal sottolinea con una prestazione di tutto rispetto. La produzione è perfettamente bilanciata tra suoni e volumi e ha il grande pregio di lasciar trasparire la brillante gamma di arrangiamenti che caratterizza questi dieci pezzi e che di fatto rappresenta la spinta in grado di collocare “Throughout Time” in cima alle release progressive di qualità degli ultimi mesi del 2008 e di quest’anno appena iniziato.

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Nicola Furlan

Tracklist:
01 Madness  
02 Secret  
03 It Slowly Dries My Tears  
04 Bloody Dream  
05 Throughout Time…  
06 For A Lifetime  
07 Only Silence  
08 Higher  
09 In The Flood  
10 Cry Out

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