Recensione: Timeless Departure

Di Matteo Bovio - 24 Febbraio 2002 - 0:00
Timeless Departure
Band: Skyfire
Etichetta:
Genere:
Anno: 2001
Nazione:
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50

Recensire questo Cd è stato uno dei compiti più ardui che mi siano mai capitati: sono partito positivamente prevenuto (nel senso che avevo letto molto bene del gruppo) e ho chiuso incredibilmente deluso. Sarà che le mie doti critiche sono scadenti, sarà che il genere proposto non è tra i miei preferiti, ma questo Cd per me non può meritare più di un tirato 55. Cercherò di essere esaustivo nello spiegare questa decisione.

Innanzitutto Timeless Departure è l’esordio di questi Skyfire, giovane band proveniente tanto per cambiare dalla Svezia. Da un punto di vista formale non manca nulla: buona presentazione, ottimi suoni, bella tecnica. Peccato che non sia mai, e ripeto mai, riuscito a sentire il Cd per intero senza rischiare seriamente di addormentarmi. E anche le analisi più critiche ed oggettive che mi sono imposto hanno dato il medesimo risultato: trovo che le 9 tracce presenti non siano assolutamente sufficienti qualitativamente.

Non centrano niente eventuali questioni sullo spirito della musica estrema o cose simili; nè avrebbe senso che io riaprissi questo dibattito in questa circostanza. Anche accettando il genere proposto per quello che è, la mia impressione è stata questa: gli Skyfire sono il classico “tutto fumo niente arrosto”. Un lavoro molto pomposo, ma che fondamentalmente è privo di seri contenuti. E la cosa che più mi infastidisce, è che probabilmente avrà un buon riscontro parlando in termini di vendite…

Avevo sentito parlare della loro originalità, ma io non ne ho trovata; ho trovato delle soluzioni secondo me fin troppo scontate nascoste dietro a quintalate di tastiere. Avevo sentito parlare di Death metal melodico; piuttosto io parlerei di power (e di quello scadente) con la voce cattiva. Sono l’ultima persona al mondo contraria all’uso delle tastiere nel metal: ma quando sento prodotti simili, mi arrabbio veramente. Le parti tastieristiche hanno qui il solo scopo di mascherare l’evidente piattezza compositiva.

Non fatevi ingannare dai primi ascolti; a molti in principio potrebbero piacere, per alcuni versi. Ma è musica di cui fondamentalmente non rimane niente; tutto quello che ho trovato qui era qualcosa di già sentito altrove, inutili rivangamenti di cose già fatte. L’unica cosa che fanno di diverso questi Skyfire è usare più tastiere (quantitativamente parlando) rispetto ad altri gruppi….

Spero in un ritorno più degno delle parole che su di loro sono state spese da molti; speranza a dir la verità molto sottile, perchè dubito che un gruppo che sceglie una simile strada sappia nel futuro tornare in carreggiata. Ve lo ripeto, qui c’è solo da annoiarsi: se vi fidate, passate oltre questo episodio, altrimenti buona dormita…
Matteo Bovio

Tracklist
1. Intro
2. Fragments Of Time
3. The Universe Unveils
4. Skyfire
5. Timeless Departure
6. Breed Throught Me, Bleed For Me
7. Dimension Unseen
8. By God Forsaken
9. From Here To Death

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