Recensione: To Hell With God

Di Alberto Fittarelli - 17 Febbraio 2011 - 0:00
To Hell With God
Band: Deicide
Etichetta:
Genere:
Anno: 2011
Nazione:
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75

L’hanno rifatto. Dopo un disco debole come Till Death Do Us Part, con relativi commenti da dopopartita di larga parta della critica metal che li dava per definitivamente scoppiati, i Deicide sono tornati sulle scene con una vera bomba a smentire i detrattori. Era successo in precedenza, con gli ultimi dischi su Roadrunner, seguiti da un remix completo della line-up (e da famigerate beghe legali coi fratelli Hoffman) che porto’ alla rinascita con due dischi perfetti.  

Ora, To Hell With God non e’ perfetto, ma tiene comunque altissimi gli scudi del gruppo. A partire da un’opener incendiaria come la title-track, il gruppo e’ tornato a picchiare duro e veloce, con una produzione all’altezza del loro sound odierno e il giusto spazio – ma chiaramente questo va a gusti, come i fan conservatori confermeranno – agli assoli dell’ottimo Ralph Santolla. Assoli a volte preponderanti, come nella terremotante Angels of Hell: riffone da battaglia, drumming perfetto di Steve Asheim, assoli in partenza, break centrale e qua e la’. Su tutto, il vocione del sempreverde zio Benton, come al solito su livelli altissimi – da studio, quantomeno.  

Che il gruppo sia in piena forma – e ripetiamo, da studio, viste le note peripezie di chiunque voglia organizzare un loro concerto – e’ evidente comunque lungo tutta la tracklist. Alcuni pezzi sono decisamente superiori, come Conviction, semplice e diretta; la conclusiva How Can You Call Yourself a God, dal chorus assassino che ricorda da vicino certe cose di Once Upon The Cross; o Into the Darkness You Go, di nuovo basata sui contrasti tra strofa cadenzata e chorus veloce/brutale. Un po’ il leit-motiv di tutto l’album (e se vogliamo di gran parte della discografia dei Deicide), ma quando lo si unisce al songwriting di Asheim e alle capacita’ del gruppo, prende vita da solo.  

A parer nostro, To Hell With God non e’ il capolavoro della discografia dei Deicide. Non e’ nemmeno quello che tutti i fan d’ora in poi ricorderanno. E’ sostanzialmente un gran bel disco, composto, suonato e registrato da uno dei gruppi ancora oggi tra i piu’ carismatici della scena, uno di quei nomi che non appassiscono col tempo. Anzi, al contrario di molti altri, che tentano disperatamente di restare sulla breccia dell’onda anche in terza eta’ e falliscono miseramente, i Deicide provano in tutti i modi ad affossarsi da soli: basti pensare a uno qualsiasi dei gossip su di loro e sui capricci da rockstar di alcuni loro membri. Ma non ci riescono: pubblicano dischi del genere, e tutto torna al punto di partenza. E noi, giustamente, qui ad acquistare ogni loro  uscita. E ancora una volta sono soldi spesi bene.  

Alberto Fittarelli  

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Tracklist:

1. To Hell with God 04:20
2. Save Your 03:32
3. Witness of Death 03:05
4. Conviction 03:15
5. Empowered by Blasphemy 03:16
6. Angels in Hell 03:12
7. Hang in Agony Until You’re Dead 03:59
8. Servant of the Enemy 03:17
9. Into the Darkness You Go 03:32
10. How Can You Call Yourself a God 04:15

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