Recensione: Too Many Reasons

Di Federico Reale - 3 Marzo 2013 - 0:00
Too Many Reasons
Band: Player
Etichetta:
Genere:
Anno: 2013
Nazione:
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82

Verso la fine degli anni ’70, i Player sono stati tra gli esponenti di spicco del Westcoast Rock, grazie ad ottimi album come l’omonimo debut, contenente la grande hit “Baby Come Back” e l’eccellente “Danger Zone”; in seguito alla grande popolarità raggiunta, i due leader Peter Beckett e Ronn Moss decisero di sciogliere il gruppo, con il primo che ha continuato la sua attività nel campo musicale ed il secondo che si è invece dedicato ad una carriera cinematografica di successo. Il sodalizio artistico tra i due è stato rinnovato nel 2007, quando Moss e Beckett decidono di ricominciare a suonare dal vivo, mentre il primo prodotto in studio di questa reunion, “Too Many Reasons”, viene pubblicato agli inizi di questo 2013 da Frontiers Records.

I Player riescono a dar vita ad un bel disco, ben suonato e soprattutto per niente monotono: si passa dall’Hard Rock dell’apripista “Man on Fire”, infarcita di riff insolitamente robusti, all’atmosfera più leggera e scanzonata del singolo “I Will”, caratterizzata invece da un grande ritornello e da interventi acustici particolarmente azzeccati, passando per lo splendido Westcoast Rock di “You’re My Addiction”, in cui la band rivisita il sound in voga 35 anni fa con uno stile più moderno.
Tra i momenti migliori dell’album, vanno sicuramente citate “Tell Me”, pezzo molto vicino all’AOR più classico, “Too Many Reasons”, bella power ballad ad alto contenuto emozionale, e soprattutto il Pop elegante e raffinato di “Precious”, miglior brano del lotto a parere di chi scrive. Sarebbe ingiusto tuttavia non citare il Rock trascinante di “To the Extreme” e la delicatezza di “The Words You Say”, degna del Michael Bolton più romantico ed intimista.

Probabilmente il minutaggio è un po’ elevato (sessantadue minuti sono troppi per un album di questo genere), ma è davvero difficile indicare dei brani che potessero essere tagliati, visto che “Too Many Reasons” continua a viaggiare su ottimi livelli fino alla fine.
“Life in Color” è una canzone molto coinvolgente che ricorda in qualche modo i lavori più recenti dei Night Ranger, mentre “Part of Me” è una squisita ballad dalle tinte fortemente nostalgiche. Un discorso a parte va fatto invece per “Kites”, che si discosta dal resto del disco perché pregna di una psichedelia fortemente onirica, che forse stona leggermente con le altre tracce nonostante la bontà del pezzo preso singolarmente.
A chiudere troviamo una versione riregistrata e completamente riarrangiata della già citata hit “Baby Come Back”, che regalò il successo ai Player nell’ormai lontano 1977.

In conclusione Beckett e Moss sono riusciti a comporre un gran bel disco, caratterizzato da un sound molto fresco e moderno, senza però snaturare l’essenza dei vecchi dischi dei Player.
Sperando che questo sia solo il primo capitolo di una fruttuosa reunion, noi non possiamo far altro che consigliare “Too Many Reasons” a tutti gli amanti del Rock melodico.

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Tracklist:

01. Man on Fire
02. Precious
03. I Will
04. Tell Me
05. Sins of Yesterday
06. You’re My Addiction
07. Too Many Reasons
08. To the Extreme
09. The Words You Say
10. Life in Color
11. Part of Me
12. Kites
13. Nothing Like You
14. Baby Come Back

Line-up:

Peter Beckett: vocals, guitars, keyboards
Ronn Moss: bass, vocals on “You’re My Addiction” and “Kites”
Rob Math: guitars
Craig Pilo: drums
Johnny English: keyboards
 

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