Recensione: Touched By The Crimson King

Di Alessandro Zaccarini - 27 Giugno 2005 - 0:00
Touched By The Crimson King
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Anno: 2005
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83

Tornano dopo cinque lunghi anni di attesa i Demons & Wizards, creatura nata dall’amicizia e dalle menti del demone Jon Schaffer (Iced Earth) e del mago Hansi Kürsch (Blind Guardian). Il primo disco, l’omonimo Demons & Wizards, seppure ben riuscito non aveva brillato di luce propria e, a parte qualche episodio davvero spettacolare alla Fiddler On The Green, era sembrato fin troppo una sorta di vecchi Iced Earth con Hansi Kürsch alla voce. Non che questa simbiosi fosse una cosa negativa, anzi, il problema è che da due musicisti del genere e soprattutto da un estro perennemente in movimento come quello del singer dei Blind Guardian, era lecito attendersi di più. Negli ultimi due anni i tape con le idee per il nuovo album dei Demons & Wizards hanno solcato più volte l’oceano Pacifico, dagli States a Krefeld e viceversa, per poi prendere vita nel dicembre 2004 al Morrisound studio in Florida. Sette mesi dopo queste sessioni finali, Touched By The Crimson King esce nei negozi come secondo album dei Demons & Wizards e forse qualcosa di più…

Cori iniziali alla Angel of Holocaust, ritornello e parte vocale molto vicini alle cose più tradizionali di A Night At The Opera, un riffing dalle frenetiche accelerazioni e una presa carismatica di altissimo livello: è la stupenda Crimson King ad aprire con grande classe questo nuovo platter targato Schaffer-Kürsch. E se chi ben comincia è a metà dell’opera, pescando a piene mani dalla saggezza popolare, possiamo dire che basta questa prima composizione a spazzare via tutti i dubbi che erano emersi col primo lavoro. A rafforzare queste prima buone impressioni troviamo la più lenta e meno aggressiva Beneath The Waves, brano di buon livello che rallenta il ritmo dell’album in vista di un altro dei pezzi che fanno la forza di questo disco: Terror Train, pallottola speed-thrash dove una bellissima parte vocale si muove su una struttura ritmica a base di un incedere scalpitante e talvolta malato. Peccato che, proprio in questi casi, la monotonia del riffing di Schaffer non si mostri all’altezza delle sue stesse idee o delle parti di Kürsch e di un Bobby Jarzombek che per tutto l’album si muove magistralmente dietro le pelli. Tutto perfetto, invece, nella successiva stupenda semi-ballad  Seize The Day, terreno su cui il padre padrone degli Iced Earth si muove e egregiamente e su cui il buon Hansi non ha difficoltà a costruire linee vocali suggestive e coinvolgenti.  Il disco si mantiene su altissimi livelli con The Gunslinger, la quale viaggia sulle coordinate musicali vicine ai Demons & Wizards del debut, ma in maniera assai più riuscita di quanto sentito cinque anni fa. Il connubio riff Iced Earth/vocals Blind Guardian trova ovviamente natura nella parte strumentale speed derivata dal massiccio uso di palm muting sulla sesta corda e il gusto per il sinfonico che contraddistingue le linee vocali di Hansi Kürsch, su questo pezzo davvero notevole dietro il microfono. La grande componente acustica di questo Touched By The Crimson King ha uno dei suoi apici nell’inizio e nei break dell’ottantiana Love’s A Tragedy Asunder, dove le melodie si distaccano abbastanza dai tipici arpeggi di Schaffer guidando il pezzo verso una presa semplice ma efficace, con basso e chitarre che seguono modi molto vicini alle produzioni hard’n’heavy di una quindicina di anni or sono. Il lato acustico più “romantico” della band torna per monopolizzare completamente la bella ballata Wicked Witch, che ha il compito di lasciar prendere fiato prima dell’intensissimo episodio successivo, Dorian. Spazio alla creatura del capolavoro di Oscar Wilde (uno dei tanti) nel brano più lungo dell’album, dove l’idea di lacerazione interiore viene creata da un alternarsi di porzioni lente e sofferte ad altre più irrequiete, in un riffing che si muove ponderatamente tra il cupo, l’aggressivo e quel senso di decadenza che avevamo apprezzato anche negli episodi migliori del debut. Ancora una genesi arpeggiata per Down Where I Am, sorta di semi-ballad in crescendo che funge da perfetta chiusura dell’album, o meglio da epilogo del materiale concepito dai Demons & Wizards, poiché il disco prevede ancora la riuscita cover di Immigrant Song. Un tributo a una delle band più grandi di sempre, a quei leggendari Led Zeppelin che hanno scritto volumi su volumi di grande storia della musica. La versione proposta dalla coppia Schaffer-Kürsch  ha il pregio di inquadrare la cover in una dimensione musicale molto simile a quella dei Demons & Wizards, aiutati da un sistema di riff che ha stilemi non troppo lontani da quelli della band e da un abbassamento della tonalità.

Touched By The Crimson King continua il cammino musicale del suo predecessore, ma ci mostra una band più matura e assai più personale, cosciente di aver trovato finalmente qualcosa di vicino alla propria vera natura. I suoni più ottantiani e meno tetri, caratterizzati dall’inconfondibile riffing galoppato di Schaffer e il genio corale e sinfonico di Kürsch, dominano un album che si dimostra ottimo e ben strutturato, grazie anche alla presenza di un drummer talentuoso come Bobby Jarzombek. Se ai primi tempi l’impatto potrà non essere dei migliori, col passare degli ascolti emergeranno a galla tutte le doti e le trame nascoste di questo secondo capitolo D&W. Peccato che Schaffer non riesca a uscire facilmente da un certo stile di riffing, altrimenti saremmo di fronte a un platter ancora migliore e capace di ipotecare un posto di rilievo assoluto nelle release di questo 2005.

Tracklist:
01. Crimson King
02. Beneath These Waves
03. Terror Train
04. Seize The Day
05. The Gunslinger
06. Love’s Tragedy Asunder
07. Wicked Witch
08. Dorian
09. Down Where I Am
10. Immigrant Song (Led Zeppelin cover)

Contenuti bonus dell’edizione digipack:
01. Lunar Lament
02. Wicked Witch (Slow Version)
03. Spatial Architects
04. Beneath These Waves (Edit)

Line-up:
Hansi Kürsch – Vocals
Jon Schaffer – Guitar
Bobby Jarzombek – Drums
Rubin Drake – Bass
Jim Morris – Guitar Solos

Alessandro ‘Zac’ Zaccarini

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