Recensione: Trample The Weak, Hurdle The Dead

Di Alberto Fittarelli - 19 Ottobre 2006 - 0:00
Trample The Weak, Hurdle The Dead
Band: Skinless
Etichetta:
Genere:
Anno: 2006
Nazione:
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75

Presto, uccidete il vitello grasso, è tornato il figliol prodigo! La parabola in questione può infatti adattarsi, se vogliamo scherzare un po’, agli
Skinless, band giunta al quarto album dopo non pochi scossoni: un album sperimentale ma decisamente poco riuscito,
From Sacrifice To Survival, ed un cambio di cantante (forzato?) che li porta oggi ad avere un nuovo, ottimo growler.

È l’aggressione il nuovo/vecchio tema portante dei brani della band USA, quell’aggressione che sembrava essere stata lasciata in secondo
piano nel precedente album, il quale si basava sostanzialmente su esperimenti con voci pulite arrangiamenti melodici molto particolari e così via; nulla di negativo in sé, ma che male si adattavano alla formula degli
Skinless, tanto da risultare fondamentalmente “stonati” all’ascolto, quasi forzati. La band se n’è resa conto, ed il loro ritorno è all’insegna della fedeltà alle origini: dalla prima all’ultima traccia (in realtà una cover dei
Black Sabbath, Wicked World) il suono torna a farsi pastoso e potente, il muro di chitarre onnipresente, il growl distruttivo. Ci sono episodi che emergono, giusto perché il disco non è certo un pastone brutal indefinito, anzi!
Spoils Of The Sycophant è una delle canzoni da consigliare a qualsiasi ipotetico DJ brutal, insieme alla title-track ed a
Deviation Will Not Be Tolerated, ma qualsiasi ascoltatore troverà in breve tempo le proprie preferite.

Il suono pastoso della chitarra di Noah Carpenter è di nuovo quello,
con riff mutuati dal trashettone più duro a volte e una tecnica che non accenna
a sfumare, senza però perdersi in inutili virtuosismi; ottima anche la prova
del drummer, Chris Mahar, un vero martello, reso ottimamente anche dalla
produzione. Quest’album si rivolge quindi agli amanti del brutal meno soffocante
e caotico, inserendo diverse parti puramente death metal e altre, come
accennato, da quel thrash che gli Skinless non hanno mai scordato nelle
loro composizioni, e garantisce una serie di capocciate contro al muro adatte al
monicker che porta, finalmente.

Skinless: un nome, di nuovo una garanzia.

Alberto ‘Hellbound’ Fittarelli

Tracklist:

1. Overlord 04:06
2. A Unilateral Disgust 04:15 [mp3]
3. Deviation Will Not Be Tolerated 05:28
4. Trample The Weak, Hurdle The Dead 04:10
5. Spoils of The Sycophant 03:53 [mp3]
6. Endvisioned 04:42
7. Execution of Reason 04:22
8. Wicked World (BLACK SABBATH cover) 05:47

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